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Ragusa. Comunque e in ogni condizione la vita va vissuta

Ragusa. 27 gennaio 2021 – Il 15 ottobre del 2019, Giovanni Gulino, un ragazzo disabile che adesso ha 31 anni, scriveva una lettera, pubblicata dalla redazione di un giornale online che riportiamo integralmente:
– Spett.le Redazione,
mi presento, mi chiamo Giovanni Gulino, sono un ragazzo ventinovenne siciliano, precisamente di Marina di Ragusa.
Sono disabile dalla nascita in quanto affetto da tetraparesi spastica.
La mia nascita, doveva essere un aborto, perchè sono nato nella ventiquattresima settimana di gestazione.
Ho avuto un’asfissia durante il parto, la mia vita era in pericolo e appena nato, dopo pochi giorni, i miei genitori mi fecero battezzare nello stesso ospedale dove sono nato.
Nessuno dopo il parto, pensava che riuscissi a restare in vita.
Provengo da una famiglia meravigliosa, la quale non mi ha mai fatto mancare niente ed ha condiviso con me, momenti felici e altri tristi.
Fin da bambino, mi sono sottoposto a fisioterapia e mi costava un’enorme fatica, infatti la facevo di malavoglia.
Nel tempo la mia situazione fisica si è stabilizzata, nel senso che non ho avuto peggioramenti.
Per scrivere utilizzo il pc, in quanto sono più veloce.
Ho frequantato le scuole fino all’ultimo anno di liceo delle scienze sociali (ex magistrale).
Dopo, per mia scelta, non ho più voluto continuare gli studi e, per un periodo di tempo ho frequentato per hobby, una scuola di canto moderno.
Ma i miei problemi di respirazione, a causa della mia patologia, mi hanno costretto a lasciare perdere.
Mi sono interessato per avere un autobus di linea con la rampa per disabili, per il tratto Marina di Ragusa/Ragusa, ma purtroppo i tempi d’attesa sono abbastanza lunghi, in quanto la ditta dovrebbe modificarne almeno uno, o addirittura, acquistarne uno munito di pedana (da precisare che lo scorso novembre il bus con pedana è stato attivato).
Da un anno ho trovato lavoro presso un magazzino quì in zona, dove mi occupo di registrare la merce in entrata.
Il lavoro per me è un toccasana perchè per la mia disabilità non esco molto, quindi esso mi permette di stare più a contatto con gli altri e non di affidarmi solo a relazioni telefoniche, o tramite facebook.
Marina di Ragusa, è un piccolo borgo di mare che non offre opportunità per i disabili, quindi esco esclusivamente per andare al bar a prendere un caffè, o per andare a trovare qualche amico.
Ho l’hobby della poesia, scrivo poesie d’amore, ma non solo, anche liriche e altre che affrontano il tema della morte.
Nel 2008 e nel 2012 ho scritto due libri di poesie, il primo dal titolo “Giovi’s dream” e il secondo “Gabbiani”.
Entrambi li ho regalati a parenti e amici.
In 29 anni ho visto un po’ di concerti tra cui: De Gregori, Ligabue, Piero Pelù etc…
Voglio lanciare un messaggio a tutte quelle persone che convivono con una persona affetta da disabilità fisica.
La vita è una battaglia, dalla quale non ci possiamo ritirare.
Potrebbe capitare a chiuque di nascere disabile oppure diventarlo.
Cercate il meglio dentro voi stessi.
Nonostante l’intervento alle gambe posso dirvi che: la vita è una figata.-
Fin qui il testo della lettera copiata dal giornale che a suo tempo l’ha pubblicata su richiesta di Giovanni Gulino, riprodotta sul nostro giornale.
Giovanni, ci ha chiesto di farlo nel giorno della memoria, forse perché vuole attirare l’attenzione sul mondo della disabilità, proprio nel giorno in cui si ricordano le vittime del nazismo.
Lo abbiamo fatto con piacere e siamo certi che i colleghi che lo hanno ospitato sulle pagine del loro giornale, due anni addietro, condivideranno questa scelta di non modificare il testo già reso noto.
Giovanni, goditi la vita fino in fondo.

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