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Ragusa, la Compagnia G.o.D.o.T. in scena con ”Il borghese e gentiluomo”

Ragusa, 11 dicembre 2014 – Sarà una divertentissima commedia in due atti ad essere rappresentata per il terzo appuntamento della rassegna Palchi Diversi. Dopo il successo e il gradimento di pubblico riscontrato nei mesi scorsi, domenica 14 dicembre alle ore 18 la Compagnia G.o.D.o.T. andrà nuovamente in scena con “Il borghese e gentiluomo” di Molière. Con l’adattamento dell’opera e i costumi di Federica Bisegna, le scene e la regia di Vittorio Bonaccorso, 14 “scatenati e folli” attori si esibiranno sul palco con una delle più brillanti satire del drammaturgo francese. Jessica Anzalone, Giuseppe Arezzi, Salvatore Cabibbo, Emiliano Failla, Angelo Fiorile, Simone Gatto, Giulia Guastella, Ivan Licitra, Luca Lo Destro, Aurelia Lo Presti, Serena Menicucci, Francesco Piccitto, Anita Pomario, Gessica Trama, vestiranno i panni dei personaggi dell’entusiasmante e coinvolgente rappresentazione teatrale nata dalla famosissima opera-balletto “Le Bourgeois gentilhomme” all’epoca musicata da Jean Baptiste Lully, uno dei più straordinari esempi di satira del costume. “La parodia, indirizzata espressamente a Luigi XIV, è anche una caricatura della società di allora, e di tutti i tempi – spiega il regista Vittorio Bonaccorso – Poveri e ricchi sono accomunati dalle medesime debolezze quando si tratta di sentimenti, e si comportano nello stesso identico modo quando si tratta di far prevalere i propri interessi. In Jourdain, rozzo protagonista dell’opera, Molière identifica quella classe che sta nel mezzo, la borghesia, e che tanta parte avrà nel 19° secolo ma che qui non ha riscatto. La linea invalicabile tra nobili e popolani non può essere oltrepassata e chi tenta di elevarsi ad un rango superiore, come cerca di fare maldestramente Jourdain, è destinato al pubblico ludibrio”. La regia di Bonaccorso, focalizza l’attenzione su alcuni aspetti della comicità molieriana, riuscendo a metter in risalto messaggi che restano di estrema attualità. Una chiave a volte comica, come scelta registica, che abbraccia quasi l’avanspettacolo e il mondo circense in un crescendo di emozioni che diventano parodia della società di Luigi XIV ma che ha, al tempo stesso, molto in comune con la società d’oggi. Nel riadattare i testi, la Bisegna ha apportato modifiche all’intreccio, semplificandolo in alcuni casi, variando anche l’ordine dei personaggi in un lavoro di scomposizione e ricomposizione che ne elimina alcuni e ne sdoppia altri.

 

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