16 Settembre 2024

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Ragusa. La vittoriese Erica Bucchieri espone le sue opere presso la galleria del Centro Commerciale Culturale di via Matteotti.

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Ragusa. 09.11.2023
Si chiama Erica Bucchieri, è architetto e ha da sempre la passione per la pittura.
In occasione della celebrazione del centenario della nascita dello scrittore italiano tra i più noti, Italo Calvino, è stata invitata dal Comune di Ragusa, ad esporre presso la galleria del “Centro Commerciale Culturale” di via Giacomo Matteotti 61, i suoi quadri.
Un invito gradito e entusiasmante per una artista che crede fermamente nella pittura e soprattutto nel tema delle opere che saranno a disposizione dei visitatori. Un evento curato nei minimi particolari, infatti l’introduzione è stata affidata a Pippo Di Noto, mentre dei momenti di lettura si occuperanno Maria Antonietta Vitale, Fabio Di Franco e Antonietta Galuppi.
Il tema centrale dell’evento, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, è: “Le città invisibili”. L’esposizione comprende 13 tele, quindi un terzo del lavoro nel suo complesso, in quanto le città cui si riferisce il Calvino sono 55 e raffigurano le città inventate dalla fantasia dello scrittore. Una caratteristica peculiare è data dal fatto che tutte le città hanno un nome femminile.
“Ho immaginato e rappresentato su tela e pannelli le città” dichiara Erica Bucchieri, “utilizzando colori acrilici ed olio e creando delle superfici materiche.
Quello che mi sta a cuore è (anche in veste di architetto) scoprire le ragioni segrete che hanno portato gli uomini a vivere nelle città, intese come insieme di relazioni sociali, economiche, di desideri, di memorie e percepire quali sono i motivi che portano gli stessi uomini ad abbandonare o trascurare il tessuto urbano.
La mostra è un viaggio alla scoperta di città invisibili che tanto somigliano alle nostre, da qui l’attualità del concetto stesso di città”.
Di seguito sono indicati i nomi delle città raffigurate in esposizione.

1) ISIDORA (Le città e la memoria): una città vissuta nel ricordo, perché chi l’ha sognata tra il concepimento e la realizzazione ha visto trascorrere del tempo. La città sognata si guarda dall’esterno.
2) ZAIRA (Le città e la memoria): È una città fatta di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del passato, ma anche se contiene il suo passato non lo dice.
3) ANASTASIA (Le città e il desiderio): E’ una città ingannatrice : se lavori come operaio tagliatore di onici crisopazi, il tuo desiderio ti porta a credere di essere il governatore della città, quando in realtà sei uno schiavo.
4) TAMARA (Le città e i segni): La città è avvolta da un universo di segni, ma nel momento in cui il rapporto con la realtà è mediato da un segno non si ha la garanzia che la realtà corrisponda alla sua rappresentazione semiologica
5) ZOBEIDE (Le città e il desiderio): Zobeide è una città bianca, con vie che girano su se stessa come in un gomitolo. La città è un insieme di tante cose: di memoria, di desideri e richiede un nuovo pensiero intorno al rapporto architettura/città.
6) ARMILLA (Le città sottili): Armilla è una città che assomiglia a centri urbani normali solo per gli impianti idraulici, tubature e vasche, tuttavia queste tubature appaiono in una maniera eccessiva, come se fosse una città incompiuta o almeno in parte demolita. .
7) EUTROPIA (Le città e gli scambi): Eutropia, descritta come una città composta da molte città di eguale grandezza e non dissimili tra loro.
Gli scambi in questa città non sono altro che i flussi migratori di persone annoiate, lo scambio di lavoro tra di esse, di abitudini, di amicizie e di vita sociale.
8) OTTAVIA (Le città sottili): Questa città è un’immagine-cosa, un concetto, un’allegoria. La città è una ragnatela, gli abusivismi edilizi non vengono condonati, perché farebbero crollare l’intera struttura. La democrazia è la sola forma di sopravvivenza possibile, perché l’ultimo degli emarginati ha il potere di far cedere l’intero sistema .
9) ERSILIA (Le città e gli scambi): Questa città rappresenta l’essenza intricata dei rapporti umani. Gli abitanti di Ersilia tendono fili da una casa all’altra per segnalare i loro reciproci rapporti, di qualsiasi tipo essi siano . Quando i fili non permettono più la libera circolazione delle persone, la vecchia città viene abbandonata e ne viene fondata una nuova .
10) BAUCI (Le città e gli occhi): La città si sviluppa in altezza e non in larghezza. In questo modo, la città diventa un organismo vivo e pulsante, dove ogni parte è strettamente legata alle altre.
11) PIRRA (Le città e il nome): Pirra rappresenta l’opposto della città immaginata da Marco Polo: il mare è visibile dalla città . Inoltre, la città è caratterizzata dal suo nome, che significa “infuocata” in greco .
12) MAROZIA (Le città nascoste): La città reale è quella del topo, mentre il sogno si incarna nell’allegoria della città della rondine: città utopica. Oggi Marozia sembra la “città del pipistrello”, che non è altro che un topo con le ali.
13) TECLA (Le città e il cielo): La città è un cantiere perenne, con ponti, impalcature, scale, fili a piombo… A chi chiede qual’è il senso del costruire, e qual’è il progetto la risposta è al termine della giornata, quando scende la notte: il cielo stellato.
“Saranno momenti di lavoro ma anche di gioia, da condividere con quanti apprezzano l’arte e lo scrittore” ha concluso la Bucchieri “ma sono onorata di potere rappresentare la mia città nel capoluogo di provincia, in attesa di poter condividere con i miei concittadini, gli stessi momenti di gioia e emozione”.

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