Ragusa. L’associazione Nazionale Commercialisti precisa.
Ragusa. 09/01/2021
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.9,30
REGOLE DI ESCLUSIONE DALL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE DEGLI INDICI
DI AFFIDABILITA’ FISCALE, ANC RAGUSA: “RITENIAMO CHE TALE AGEVOLAZIONE
NON DEBBA ESCLUDERE NESSUNO. LA PANDEMIA IN CORSO
STA COLPENDO TUTTI INDISCRIMINATAMENTE IN MANIERA DURA”
Il decreto che fisserà le regole di esclusione dall’obbligo di presentazione degli indici di affidabilità fiscale e che introdurrà i “correttivi”, terrà conto solo parzialmente della situazione che tutti gli operatori economici si sono trovati ad affrontare, indipendentemente dall’essere ricompresi o meno nelle tre categorie individuate dalla commissione di esperti e inserite nella norma (calo del fatturato al 33%, attività sottoposte a restrizioni, avvio partita Iva dal 2019). “Come Associazione nazionale dei commercialisti – dice il presidente di Anc Ragusa, Rosa Anna Paolino – riteniamo che tale agevolazione non debba escludere nessuno. La pandemia, tuttora in pieno svolgimento, colpisce economicamente non solo direttamente alcune categorie, ma di riflesso trascina con sé imprenditori, artigiani, commercianti e professionisti, senza chiedere ad ognuno il codice Ateco o l’anno di apertura attività. Si pensi solamente ad una realtà produttiva o a uno studio professionale di pochi elementi dove tutti sono contagiati o in isolamento preventivo: l’attività si blocca indipendentemente dal tipo di servizio reso, le scadenze vengono saltate e l’emergenza rende impossibile seguire tutto ciò che poi rende il soggetto “affidabile” per l’amministrazione finanziaria. Ecco perché Anc, con il presidente nazionale Marco Cuchel, ha chiesto di pensare a una tregua che consenta a tutti di potersi concentrare sulla ripresa e che tenga conto del fatto che il 2020, ma anche il 2021, non saranno anni normali per nessuno. Sarebbe un grande messaggio di vicinanza a tutte le forze produttive e di rispetto verso coloro che, a differenza di altre categorie di lavoratori, non hanno goduto di alcuna continuità retributiva. Come professionisti e tecnici siamo consapevoli che non si possa pensare di chiedere alla politica un anno bianco per le imposte. In questi mesi, a gran voce, avevamo chiesto di essere ascoltati nei tavoli tecnici per potere programmare il pagamento delle imposte attraverso lunghi piani di rateizzazione che potessero garantire respiro alle imprese e allo stesso tempo assicurare entrate allo Stato. Richieste che, come sempre, sono rimaste inascoltate”.
Ufficio stampa
Giorgio Liuzzo