Ragusa, 19 marzo 2018 – Il blu è il colore della calma e della serenità, forse per questo è così bello stare a guardare il mare e i suoi cambiamenti della serenità, ma è stato altrettanto bello fermarsi a guardare quel pulmino colore blu con attorno i ragazzi della Casa Famiglia Rosetta, che lo coccolavano mentre i loro sguardi già viaggiano per le strade che li porterà a fare nuove esperienze. Una bella sensazione che tutti hanno compreso quando, sabato mattina, ai dieci ragazzi della Casa Famiglia è stato donato e consegnato un pulmino, tutto per loro. Un regalo, un atto concreto della generosità di persone comuni. Persone che riescono a capire come un gesto semplice possa regalare gioia a chi è stato più sfortunato. Una cerimonia con palloncini e il taglio del nastro che ha permesso a questi ragazzi di essere, almeno per un momento, protagonisti di una bella pagina della loro vita.
«Voi Volontari siete il prolungamento di noi – così ha dichiarato il responsabile Arcangelo Lipari durante la cerimonia –Volontari che avete realizzato il sogno di questi ragazzi. Voi che, a vario titolo e in maniera diversa, date forza a noi operatori e, soprattutto, a questi ragazzi sostenendoli e dandogli affetto e rispetto. La vostra generosità li fa sentirei meno soli. Sanno che nella società c’è gente disposta ad aiutarli senza nessun pregiudizio. Un grazie a nome mio e di tutti coloro che vivono la nostra realtà».
Sono nove i ragazzi – sei siciliani e tre immigrati, uno egiziano e due del Gambia -, che abitano in questa struttura che li ha accolti. Hanno un’età che va dai dieci anni fino ai 18 anni. Una casa che oltre ad accoglierli cerca di dare riposte concrete a chi, come loro, soffre una condizione di emarginazione ed esclusione sociale.
Una struttura abitativa che si basa su un’organizzazione che scandisce le giornate dei ragazzi assicurando la frequenza a scuola e/o lavoro, lo studio, lo sport e il tempo libero personalizzato e comunitario. All’interno della struttura vengono impartire le regole che semplificano le attività quotidiane e stimolano il rispetto di sé e degli altri, a partire dalla cura di sé stessi, degli spazi personali ma anche di quelli comuni e le regole sociali e relazionali. La comunità si avvale di: un Responsabile, uno Psicologo, un Assistente Sociale, Educatori professionali e Ausiliari.