Ragusa, 15 giugno 2015 – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Sonia Migliore e Manuela Nicita:
«Ancora una volta – dichiarano Sonia Migliore e Manuela Nicita – abbiamo avuto ragione, i nostri timori sulla gara del servizio idirico sono stati confermati dalla sentenza del Tar, la gara va annullata».
Il Tar di Catania ha condannato il Comune di Ragusa a pagare le spese processuali alla Cooperativa Sociale Agos Onlus e ad annullare l’affidamento del servizio, di conduzione dell’impianto di sollevamento idrico “Lusia” (Lotto B), alla Cooperativa Sociale Concordia, aggiudicataria della gara, contro cui era ricorsa la Coop. Agos. Il Tar ha infatti riconosciuto l’incongruità dell’offerta economica presentata dalla Concordia a causa dell’errato computo del costo del lavoro, che porterebbe in perdita la Concordia qualora gestisse il Lotto B. E questo, come si evince dalla sentenza è inaccettabile. Inoltre, la Concordia non è in possesso delle professionalità richieste nel Capitolato d’appalto per gestire il suddetto Lotto. Tutte le motivazioni espresse dal Tar in favore del ricorso della Agos e contro il Comune di Ragusa.
«Sono ancora roboanti – continuano la Migliore e la Nicita – le dichiarazioni dell’8 maggio scorso, dell’assessore Corallo, che, a seguito di una nostra comunicazione sulla sospensione della gara per i servizi idrici ordinata dal Tar, Lotto B alla Concordia, gara attenzionata anche dall’Anac, ci accusava di dire: “solo falsità e che quella gara non avrebbe causato alcun contraccolpo per la cittadinanza”. Rimandiamo al mittente le sue accuse, visto che il Tar, con la sentenza definitiva, ha dato ragione alla Agos, condannando il Comune al pagamento delle spese processuali. Ma la situazione – proseguono – è ancora più grave, perché il servizio fu affidato alla Concordia tramite la stipula di un contratto definitivo. Ciò comporterà immancabilmente una richiesta di risarcimento danni, che il Comune dovrà pagare probabilmente sia alla Concordia che alla Agos. Inoltre, il 26 maggio scorso, con determina dirigenziale n° 1016, in esecuzione dell’ordinanza del Tar, il dirigente annullò l’affidamento del servizio alla Concordia in favore della Cooperativa Agos, impegnando altri 15 mila euro (di cui non si capisce il motivo). Ma stranamente il servizio rimase alla Concordia, perché? I contraccolpi per la città, assessore Corallo, ci sono – concludono la Migliore e la Nicita – perché la Città dovrà pagare lo stesso servizio due volte: e chi paga adesso? Un servizio che in origine costava 139 mila euro, adesso lievita, molto probabilmente, a 279 mila euro e chi pagherà per l’incompetenza, l’arroganza e la testardaggine di questa Amministrazione? Ci auguriamo non i cittadini. Corallo chieda scusa ai cittadini ed al Laboratorio politico culturale 2.0, perché ha mentito sapendo di mentire. Un consiglio, torni a fare il suo lavoro, che sicuramente gli riesce meglio».