Questione sicurezza a Ragusa, questa mattina la riunione della commissione Affari generali che ha puntato la propria attenzione sul sistema di telesorveglianza. La presidente Nicita: “Ancora da attivare i 32 dispositivi inseriti nel protocollo ‘Un patto per la sicurezza’ a tutela degli studenti delle scuole cittadine”
RAGUSA (RG) – Prima seduta della commissione Affari generali presieduta dalla consigliera Manuela Nicita e subito riflettori puntati sulla questione sicurezza. Questa mattina, l’organismo ha ospitato in audizione il capitano della polizia locale, Umberto Ravallese, rispetto a cui ha ottenuto informazioni specifiche in ordine alla questione telesorveglianza in città. “Più volte, in queste ultime settimane – afferma la presidente Nicita – ci siamo posti una serie di interrogativi su quale potesse essere la reale incidenza della telesorveglianza nell’ambito comunale, quali i problemi e gli eventuali malfunzionamenti. Bene, abbiamo ottenuto delle specifiche indicazioni e cioè che il numero delle telecamere di controllo, dislocate in varie zone strategiche della città, ammonta a 90 unità. Di queste, però, una decina non sono funzionanti. Per cui abbiamo ritenuto opportuno che sia avviato un percorso specifico teso a garantirne la riattivazione”. E’ stato poi appurato come altre trentadue telecamere dovrebbero entrare in funzione così come contemplato nel protocollo denominato “Patto per la sicurezza” che il Comune aveva redatto due anni fa con la Prefettura, sfruttando al meglio un progetto in tema di pubblica sicurezza voluto dal ministero dell’Interno. “Peccato, però, che da due anni ad oggi – afferma Nicita – nessuno si sia preso la briga di sollecitare l’entrata in funzione di queste telecamere di sorveglianza che sono state acquistate ma non collocate dirimpetto agli istituti scolastici cittadini con lo scopo di dissuadere fenomeni quali lo spaccio ed eventuali altri problemi legati all’ordine pubblico. Il capitano Ravallese ci ha fornito la propria disponibilità a contattare subito le autorità competenti affinché questi dispositivi possano essere installati ed entrare al più presto in funzione. E diremmo finalmente visto che ci sono voluti due anni e nessuno, in seno all’amministrazione comunale, ha sentito l’esigenza di sollecitare gli interventi adeguati per dare attuazione al protocollo. Ci dispiace che la stessa amministrazione comunale, benché invitata alla riunione, abbia deciso di non intervenire. Ringraziamo invece il capitato Ravallese per la sua disponibilità. Peccato perché la giunta municipale, che in questo caso avrebbe dovuto essere rappresentata dall’assessore al ramo, Massimo Iannucci, delegato alla polizia municipale, ha perso una occasione per esporre i propri intendimenti”.