Ragusa. 22 gennaio 2021
La provincia un tempo babba, continua a mostrare il suo lato peggiore. Una volta la pecora nera era solo Vittoria, a detta di tanti detrattori della città ipparina, adesso la provincia si adegua.
Continua a suscitare reazioni legittime la scoperta che l’utilizzo di alcune dosi di vaccino anti Covid, destinate solo ad alcune fasce di popolazione ben individuate, siano state inoculate a “parenti e amici”.
In un primo momento, il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò, aveva preso per buone le giustificazioni addotte dagli addetti ai vaccini, poi la questione si è ingarbugliata e ha dovuto fare marcia indietro.
In una sua dichiarazione, Aliquò ha detto:- dovranno rispondere non solo alla commissione di disciplina interna, ma anche alla magistratura, oltre che alla loro coscienza. Quando una intera famiglia che non ne ha diritto, riesce a ottenere la vaccinazione anti Covid, è evidente che dietro c’è una vera e propria organizzazione. Non è stato un fatto estemporaneo legato alla necessità di non sciupare i vaccini ormai scongelati, ma un vero e proprio abuso e atto di arroganza.-
La vicenda, come noto, è venuta fuori il giorno dell’Epifania, quando è stato accertato che tra i destinatari illegittimi del vaccino, c’è una ex dirigente sanitaria dell’ospedale di Scicli, attualmente in pensione, 5 ex sindaci tra i quali 3 medici che non esercitano più la professione, un preside in pensione, un sacerdote, la figlia di una dirigente Asp che lavora per un altro ente dello Stato ma che ha rapporti di consulenza con l’Asp, la moglie di uno dei responsabili di un centro vaccinazioni, subito rimosso dall’incarico, alcuni parenti di un medico di genere femminile che lo ha sostituito, la propria figlia, il marito e la mamma di un’altra dirigente dell’Asp iblea.
Per tutti, sono state inviate le segnalazioni alla commissione disciplinare, che sta valutando caso per caso l’eventuale rimozione dagli incarichi di tutti i dirigenti.
Oltre a Scicli, il fenomeno sarebbe stato riscontrato anche a Modica, Vittoria, Comiso e Ragusa.
Grande imabarazzo per Aliquò che comunque ha confermato che la prevista dose di richiamo sarà somministrata anche a chi non aveva il diritto di effettuare la prima.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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