GAETANO ARMAO

Riportiamo la riflessione pubblicata su Facebook dal Prof. Gaetano Armao, noto economista che ha ricoperto nel precedente Governo la carica di Assessore Regionale Economia.

Ricordiamo ai lettori che Armao era stato il promotore di una giusta rivendicazione nei confronti dello Stato di rilevanti somme, circa sei miliardi, che alla fine è purtroppo per i siciliani sono diventati solo 500 mila euro in virtù della transazione sottoscritta in solitudine dal Governatore Rosario Crocetta.

Ecco il testo della riflessione di Gaetano Armao: “La Regione naviga nella più assoluta illegittimita’ finanziaria e nel dissesto contabile con la copertura del governo nazionale. Lo sosteniamo da mesi.
Secondo l’art.1, quarto comma della L.R. 8 luglio 1977, n. 47 (Norme in materia di bilancio e contabilità della Regione siciliana), infatti, “il bilancio annuale e quello pluriennale sono presentati dal Governo regionale all’Assemblea regionale siciliana, allegati ad un unico disegno di legge, ENTRO il primo giorno non festivo del mese di ottobre e sono approvati dall’Assemblea, entro il mese di dicembre”. La stessa normativa (art. 6) prevede poi che l’esercizio provvisorio del bilancio della Regione può essere autorizzato dal Parlamento (e dopo un adeguato esame) “in base al bilancio di previsione e al relativo disegno di legge PRESENTATO dal Governo e non può protrarsi oltre i quattro mesi”.
È gravissimo che ad oggi, a soli 8 giorni lavorativi dalla fine dell’anno e con la distrazione di chi dovrebbe intervenire, non ci sia uno straccio di bozza di bilancio.
E questo mentre all’economia è arrivato l’improvvido mandatario di Renzi che mi pare non abbia ancora capito dove si trova, che, dapprima (quanto il termine era già stato sforato da oltre 40 giorni), ha annunciato che non avrebbe neanche fatto ricorso all’esercizio provvisorio, salvo poi a far subìto marcia indietro, e dopo che crocetta ha rinunciato qualche mese fa a 4 miliardi di entrate ed adesso ci vuol far indebitare per 3/4 miliardi, imponendo le aliquote massime per i prossimi vent’anni alle imposte. Così si tartassano i siciliani e si preclude ogni forma di attrazione degli investimenti.
Di fronte alla previsione che in due anni, senza proseguire nella revisione della spesa ed adottare riforme strutturali si sarebbe arrivati al default anche per le misure strutturali di finanza pubblica conseguenti alle politiche di rigore nazionali ed europee, l’inetto crocetta si è trastullato tra fantasmagoriche declamazioni, rimpasti, impugnative demolitorie di norme finanziarie e coperture per gli amici imprenditori della prima ora e qualche politico, professionista dell’anti-mafia/pro-affari…gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Adesso giunti al dissesto finanziario ed alla paralisi amministrativa appare chiaro quanto sia maldestro il reiterato tentativo di scaricare responsabilità sul precedente governo i cui bilanci sono stati regolarmente parificati dalla Corte dei conti.
Diceva G.B. Shaw che «Spesso ci si attacca ai numeri come gli ubriachi si attaccano ai lampioni, non per farsi illuminare ma per farsi sostenere», qui mi pare che ci si faccia sostenere dai lampioni spenti e l’ubriachezza sia divenuta molesta.
Nel frattempo la legge di stabilità di Renzi ci toglie un miliardo per investimenti già stanziati per trasferire risorse al nord e crocetta continua ad utilizzare oltre 50 milioni di fondi per le imprese per la spesa corrente, nel silenzio dei rappresentanti degli imprenditori e dei sindacati.
Ma è mai possibile che la Sicilia intera non insorga contro l’improvvisazione e la sottrazione di risorse,di fronte al pessimo esercizio di un’autonomia, pur ridotta ai minimi termini, ma privo di alcuna responsabilità?”

Di Carmelo Raffa

Nato a Tortorici (ME) il 18 gennaio 1952 si è occupato fin da ragazzo di sindacato, attività sociale e politica. All’età di 15 anni collaborava, infatti, con suo zio che era Segretario Zonale dei Nebrodi della Cisl e partecipava alle proteste dei contadini col microfono in mano per infastidire i proprietari terrieri. All’epoca i salari erano scarsi e c’era una forte discriminazione delle donne.All’età di 20 anni, nel luglio 1972, veniva assunto alla Cassa Centrale di Risparmio e si iscriveva alla FABI dove all'inizio del 1973 veniva eletto a far parte del Direttivo Provinciale di Palermo e nel 1978 ne diventava il Segretario Amministrativo.Negli anni ’80 è stato chiamato a ricoprire la carica di Segretario Coordinatore Regionale assumendo anche la guida del Sindacato di Palermo e nel 1997 è stato inserito dalla Segreteria Nazionale, per 4 anni nel Comitato di Redazione della Voce dei Bancari.Nel 1991 è stato eletto a far parte del Comitato Direttivo Centrale. Nel settembre 1997, dopo la fusione imposta dai poteri forti del Governo e della Banca d’Italia, è stato chiamato a coordinare l’attività sindacale FABI del Banco di Sicilia (polo creditizio siciliano). Nel 2000, in seguito all’acquisizione del Banco da parte della Banca di Roma di Geronzi e dopo le battaglie condotte per evitarne l’incorporazione, Raffa è diventato il Coordinatore Aggiunto della FABI-Gruppo Capitalia, incarico che ha mantenuto fino alla successiva operazione di inglobamento in Unicredit avvenuta nel 2007. In Unicredit Group ricopre l'incarico di Coordinatore Nazionale Vicario.In rappresentanza della FABI ha fatto parte del Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro dal 1986 al1991, e per due mandati e fino al 2007, del Consiglio di Amministrazione dell’IRCAC.Dall'anno scorso Carmelo Raffa, ha collaborato assiduamente con la testata giornalistica on line LinkSicilia.it e ciò dopo aver fornito proprie note a: mov139.it - striscialaprotesta.it - lavocedinewyork.com

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