Il Presidente del Senato federale tedesco, Stephan Weil, e la Vice Presidente del Senato, Valeria Fedeli, ospiti del Gruppo interparlamentare di amicizia italo tedesco presieduto da Laura Garavini
Roma, 30 settembre 2014 – “Con l’approvazione del primo step della riforma costituzionale del Senato, che elimina il bicameralismo perfetto e istituisce anche in Italia un Senato delle Autonomie, stiamo realizzando una riforma epocale. Non solo dimostriamo che anche in Italia è finalmente possibile concretizzare riforme delle quali per oltre 30 anni si è solo discusso, senza pervenire ad alcun risultato. Ma facciamo vedere che anche la politica è capace di riformare se stessa. Per la prima volta al mondo una Camera parlamentare democraticamente eletta vota il proprio scioglimento. E´un atto di grande valore simbolico: se la politica è capace di mettersi in discussione, sarà più facile pretendere da poteri fossilizzati di fare altrettanto”. Lo ha detto Laura Garavini, Presidente dell’Intergruppo parlamentare di amicizia italo-tedesco, moderando la tavola rotonda da lei promossa presso la Camera dei Deputati dal titolo “Il Bundesrat e il bicameralismo in Germania. Ruolo e compiti della camera federale tedesca”, a cui sono intervenuti come relatori il Presidente del Senato federale tedesco, Stephan Weil e la Vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli.
“Negli ultimi mesi non sono mancate discussioni anche aspre al Senato sulla riforma costituzionale”, ha proseguito la deputata, precisando: “Conoscere da vicino l’esperienza altrui può aiutare gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica a ragionare con cognizione di causa sui diversi aspetti della questione e a coglierne inaspettate positività. Come Intergruppo parlamentare di amicizia italo-tedesco siamo impegnati a potenziare i rapporti di collaborazione e di stima tra i due paesi e di contribuire allo sviluppo della cultura politica in Italia e Germania.”
L’incontro, apertosi con il saluto del Vice Presidente dell’Unione Interparlamentare, Rocco Buttiglione, ha visto la presenza dell’Ambasciatore tedesco in Italia, Reinhard Schäfers, di numerosi deputati e senatori dei vari schieramenti politici, di autorità del mondo dell’economia, dell’università, della cultura e del sindacato.