Rissa a Santa Croce Camerina: emesso il provvedimento D.A.C.U.R.
Nei giorni scorsi il Questore della Provincia di Ragusa Trombadore ha emesso 3 provvedimenti di Divieto di Accesso alle Aree Pubbliche (D.A.C.U.R.) nei confronti di tre soggetti stranieri che lo scorso mese di maggio avevano dato vita rissa nel centro cittadino di Santa Croce Camerina. L’episodio aveva ingenerato preoccupazione tra i residenti e pericolo per la sicurezza pubblica, essendo la zona dove è avvenuta la rissa sita a poche decine di metri da una area pubblica adibita a parco giochi, ritrovo per i più giovani molti dei quali minorenni.
Per tale episodio i militari della Stazione Carabinieri di Santa Croce Camerina avevano avanzato al Questore della provincia di Ragusa apposita richiesta finalizzata all’emissione del D.A.C.U.R. nei confronti dei 3 soggetti che si erano resi protagonisti del grave episodio delittuoso che è stata immediatamente presa in carico dalla Divisione Polizia Anticrimine che avviava l’attività istruttoria finalizzata alla verifica dei presupposti per l’irrogazione della misura di prevenzione del Divieto di Accesso alle aree urbane nei confronti degli autori della rissa.
A conclusione dell’attività accertativa il Questore della provincia di Ragusa ha emesso 3 provvedimenti nei confronti dei soggetti responsabili vietando loro, per ragioni di sicurezza pubblica, l’accesso e lo stazionamento nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento esistenti nelle aree del centro di Santa Croce Camerina.
Il divieto è stato imposto per il periodo di 1 anno dalla data di notifica del provvedimento e sarà vigente tutti i giorni, nella fascia oraria ricompresa tra le ore 16.00 e le ore 04.00 del giorno successivo con le conseguenze, in caso di violazione, della reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro.
L’emissione del provvedimento da parte dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza rappresenta un utile strumento di prevenzione per contrastare i fenomeni di illegalità diffusa ed innalzare i livelli della c.d. “sicurezza percepita” in ambito cittadino.