Roberto Fico (presidente commissione vigilanza RAI): “Riina in RAI? Non finisce qui. Puntata riparatoria sarebbe una bestemmia”
Roberto Fico, deputato del Movimento Cinque Stelle, presidente della commissione di vigilanza Rai, è intervenuto questa mattina suRadio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio
ROMA – Non si placano le polemiche per l’intervista andata in onda durante Porta a Porta al figlio di Totò Riina: “Sicuramente questa è una brutta vicenda perché ancora una volta la Rai non esprime la qualità che ha il dovere di esprimere. Il punto non è l’intervista in sé al figlio di Riina, perché il diritto di intervistare chiunque deve essere tutelato, ma è il modo, il contenitore e come si fanno le cose. Da questo punto di vista secondo me la Rai è stata scarsa, come già era accaduto con i Casamonica. La puntata riparatoria? Chi ha pensato a una puntata riparatoria ha pensato a una bestemmia, non può esistere una puntata riparatoria, altrimenti vorrebbe dire che la puntata di Porta a Porta è stata fatta con dolo. Se esiste una puntata riparatoria rispetto a quella dell’altra sera siamo alla frutta. La Rai da un punto di vista editoriale e di produzione culturale deve rivedere moltissimo”.
La sensazione è che la Rai stia tentando di scaricare tutto su Bruno Vespa: “Noi in commissione di vigilanza abbiamo convocato per mercoledì prossimo il direttore di Raiuno Fabiani e il direttore Verdelli, nuovo responsabile dell’offerta informativa che sembra abbia dato l’ok finale a tutta l’operazione. La responsabilità è sempre in capo al direttore generale, che con la nuova legge è anche amministratore delegato e quindi ha poteri molto più forti rispetto al passato. Il punto fondante è che la Rai rispetto all’informazione e rispetto al prodotto editoriale culturale che la Rai deve fare dei grossi passi in avanti”.
Fico, poi, ha puntato l’accento su un particolare dell’intervista al figlio di Riina: “La questione legata alla firma della liberatoria concessa da Riina solo a fine interista? E’ una cosa molto scorretta. Quando è andato Grasso la liberatoria l’ha firmata prima. Lo stesso è accaduto con me. Probabilmente Vespa pur di avere l’intervista con il figlio di Riina gli ha assicurato che la liberatoria sarebbe stata firmata dopo, questo è il punto davvero dolente da affrontare in vigilanza, perché questo caso non finisce qui. Cosa penso di chi chiede la chiusura di Porta a Porta? Il problema non è in sé esclusivamente Porta a Porta. Bisogna capire quale modello culturale la Rai vuole produrre. Se un miglioramento deve passare attraverso la chiusura di alcuni programmi, ben venga”.
C’è chi pensa addirittura che Riina Junior abbia lanciato dei messaggi in codice per presentarsi come nuovo capo dei capi: “Io da questo punto di vista non sono in grado di giudicare. Non so se Riina ha lanciato dei messaggi. Non c’è dubbio però che i mafiosi cercano l’opportunità per lanciare messaggi ad altri mafiosi”.