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Roma. Basteranno mille morti sul lavoro per svegliare le coscienze?

Roma. 10.01.2025

“Morti sul lavoro” del Magistrato Bruno Giordano

“I dati Inail degli infortuni sul lavoro fino al 30 novembre sono drammatici: 1000 morti (+3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023), anche in relazione agli occupati l’aumento è del 2,0% rispetto al 2023: significa che con l’occupazione aumentano gli omicidi e i feriti sul lavoro. Non c’è da vantarsene anzi c’è da vergognarsene” – così Bruno Giordano, magistrato presso la Corte di cassazione e già direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro – “L’albero si vede dai frutti. I numeri dimostrano l’inefficienza e l’inutilità dei provvedimenti di questi ultimi due anni, se non la latitanza istituzionale. Gli infortuni nei primi 11 mesi del 2024 sono stati in aumento (543.039) dell’8,1% rispetto a gennaio-novembre 2021 e del 10,3% rispetto a gennaio-novembre 2020. Soprattutto nelle costruzioni, a dimostrazione dell’inutilità della tanto decantata patente a punti. Se l’aumento colpisce più le donne (+1,0%), i lavoratori extracomunitari (+4,8%), e i lavoratori tra 60 e ben 74 anni (+5,2%), vuol dire che l’economia si fa forte sulla pelle dei più deboli”.
“Le malattie professionali nei primi 11 mesi del 2024 sono state +21,7%rispetto allo stesso periodo del 2023; + 46,5% rispetto al 2022, + 60,8% sul 2021, e addirittura + del 99,6% sul 2020 e del 44,4% sul 2019. Altro dato significativo è l’aumento delle stragi: 34 morti in 11 mesi – conclude Giordano – pesano sulla coscienza di tutti! Mentre Sagunto è assediata, parlano del sesso degli angeli. Se il lavoro uccide, ferisce e fa ammalare, se il lavoro è malato, lo è anche la democrazia. Per la cura ci vuole coraggio”.
B.G.

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