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Roma. Bruno Giordano – ci vuole coraggio per le vittime del lavoro –

Roma. 12 ottobre 2024
“Ogni giorno il lavoro in Italia non solo uccide almeno tre persone ma ferisce circa 2.000 lavoratori, cioè 2.000 famiglie, coniugi, figli. La vita di migliaia di persone è stravolta. Dalle istituzioni non c’è nessuna forma di vera assistenza umana, morale, psicologica, per tutte le vittime. Qualsiasi infortunio ferisce tutta la famiglia e la comunità” – così Bruno Giordano, magistrato, presso la Corte di Cassazione, già capo dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro, stamani a Radio Rai uno, inviato speciale di Carmen Santoro in occasione della giornata nazionale per le vittime del lavoro – “Ci vuole coraggio per radiografare le cause degli infortuni, cause economiche, politiche, istituzionali degli infortuni, per guardare in faccia questa tragedia. Dalla thyssen Krupp a oggi ci sono stati oltre 20 mila morti sul lavoro e 10 milioni di feriti. Numeri che rappresentano la più grande tragedia civile italiana. Non basta parlare di numeri di ispezioni, ci vuole qualità ed efficienza dei controlli e delle indagini, con l’istituzione di una procura distrettuale e nazionale sul lavoro”.
L’intervista del Magistrato Giordano, da sempre impegnato nel suo lavoro, non sfiora il problema più grave del Paese, lo affronta con la grinta, il coraggio e l’onestà morale e intellettuale che da sempre lo rendono unico, e, non è certo la prima volta che “denuncia” un sistema che andrebbe rivisto. Sicuramente, se avesse avuto il tempo di intervenire nel suo breve periodo in cui è stato capo dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, adesso andrebbe meglio.
Auspichiamo che la Procura Distrettuale e Nazionale del Lavoro, molto presto possa essere realtà.

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