21 Novembre 2024

ITALREPORT

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Roma. Il Magistrato di Cassazione Bruno Giordano: “è in atto una amnistia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

ROMA, 24 LUGLIO 2024
“E’ stata introdotta la lista di conformità che premia le imprese ispezionate sul lavoro con un’immunità per un anno. Inoltre, per tutti i controlli sul lavoro si obbligano gli ispettori a dare un preavviso di dieci giorni. Praticamente la deterrenza di una sanzione è azzerata. Se fosse un libro o un film potrebbe intitolarsi cronaca di una amnistia annunciata, permanente e gratuita. E con qualche profilo di illegittimità costituzionale”.

Lo ha detto il magistrato della Corte di cassazione Bruno Giordano, già direttore dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, durante il suo intervento al convegno “Una Repubblica fondata sul lavoro futuro”, in corso di svolgimento alla Camera.
“Ma chi è quel l’imprenditore – prosegue Giordano – che dopo dieci giorni fa trovare agli ispettori dei lavoratori a nero? Come se ciò non bastasse, in caso di irregolarità, viene fatta una diffida e ci sono 20 giorni di tempo per mettersi in regola a costo zero. Non bastasse, con la patente a punti in edilizia e il Decreto del Ministro del Lavoro presentato ieri si eleva a 100 punti la dotazione per alcune categorie di imprese che, dunque, per scendere al di sotto della soglia dei 15 punti dovrebbero compiere una sequela di omicidi o reati molto gravi. Un intervento che grava sulle PMI imponendo altri oneri burocratici”.

In tutto questo quadro – aggiunge il magistrato -, nulla è previsto rispetto alle vittime sul lavoro. Dopo ogni strage si invocano pene più severe e più controlli ma sta di fatto che il Parlamento non sta discutendo l’eventuale introduzione del reato di omicidio sul lavoro mentre, nel frattempo, è stata approvata la norma sull’omicidio nautico e financo sull’orsicidio, che oggi è punito con una pena detentiva e pecuniaria più alta delle lesioni gravi sul lavoro. Per non parlare dell’istituzione di una Procura nazionale del lavoro, tema che è stato completamente rimosso dall’agenda politica. Quelle compiute sono evidentemente delle scelte precise e sarebbe opportuno che venissero chiarite le ragioni di scelte che, per come sono state realizzate, appaiono volte a trasformare l’irregolarità in immunità e, dunque, in impunità”.

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