21 Novembre 2024

ITALREPORT

Quotidiano on-line

Roma. “La mia su Elkann 50 e 50”.

Roma. Domenica 30 luglio 2023 – Qualcuno potrebbe chiedersi perché in questo editoriale indichiamo, oltre alla città di provenienza e alla data, anche la giornata.
Perché oggi inizia una rubrica che si chiama: -l’editoriale di Sandro Alfieri- e sarà accompagnato da un’altra rubrica satirica che in qualche modo ripercorrerà il percorso di Facebrutt. Solo per i pochi che non conoscono Sandro, vi informo congiuntamente all’Editore dott. Gianni Maria Spada, che è un avvocato di Vittoria, figlio del mio compianto collega e amico Elio, che adesso vive a Roma, essendo vincitore di concorso ministeriale.
Sono certo che Sandro riuscirà ad attirare l’attenzione di moltissimi lettori.
Gianni Di Gennaro (Direttore responsabile)
Gianni Maria Spada (Editore)

Leggere su Repubblica il milionario che, vestito di lino, legge contemporaneamente il Financial Times e Proust in francese, e sempre contemporaneamente prende dalla sua cartella di cuoio la stilografica e il taccuino, mentre un’orda di plebei parlano di calcio e donne e disturbano il nostro aristocratico, all’inizio mi ha provocato sdegno. Ho dedotto che esiste una distanza siderale tra questi fortunati figli di papà e il mondo reale, che lo schifano e neanche tentano di nasconderlo.
Poi però, pur non condividendo il sostantivo divenuto ormai di tendenza usato dall’Alkann per apostrofare i giovanotti chiassosi, ho riflettuto su quello che, non un riccone di Torino ma un lavoratore come me, assiste ogni ogni giorno in metropolitana. E devo, sempre in parte, dare ragione al rampollo dalla r moscia. Viviamo in un’epoca in cui la c.d. generazione Z ha smarrito quasi del tutto ideali e principi che per noi ai tempi erano sacri. Una generazione che non legge, non si informa e non esercita il diritto-dovere di voto. Una generazione che assurge a propri modelli influencer e youtuber, anziché approfondire le opere di Sciascia o Pirandello o di leggere un quotidiano. Ma non è certo solo colpa loro. E’ colpa di questo sistema, nel quale i genitori non sanno nulla della vita dei loro figli e dove l’unica cosa che conta è essere sempre sorridenti nelle stories, indossare capi firmati consigliati dai tizi alla Ferragni e ostentare un’ignoranza bestiale per essere parte del gruppo. Per fortuna, non tutti sono così. Nei miei viaggi in metro, mi capita di assistere anche a discussioni su Nietzsche o su un teorema matematico da parte di giovani studenti e questo mi rincuora. Non saranno tutti Alkann, ma forse un po’ di speranza c’è ancora“.
Sandro Alfieri

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