Reggio Calabria, 27 ottobre 2014 Quando una squadra che gioca bene, ma si dimostra inconcludente in attacco e commette qualche errore di troppo in difesa, incontra una squadra che gioca bene, si dimostra cinica e praticamente non commette errori in difesa, la una squadra che gioca bene, ma si dimostra inconcludente in attacco e commette qualche errore di troppo in difesa è una squadra morta. Potremmo sintetizzare in questo modo, con la famosa frase di Ramón Rojo in “Per un pugno di dollari”, adattata all’occasione, il 47 a 10 con il quale si è concluso l’incontro disputato ieri al San Cristoforo di Reggio Calabria e che ha visto di fronte i locali gialloneri e i biancazzurri del Padua Rugby Ragusa. Eppure i ragusani erano arrivati in riva allo stretto con l’intenzione di cancellare, finalmente, lo zero in classifica e, vista la mole di gioco sviluppata, la grinta messa in campo e l’intensità con la quale hanno giocato, sia in fase difensiva che in attacco, avrebbero certamente meritato di portare almeno qualche punto a casa. Invece, alcuni errori di posizione, qualche placcaggio sbagliato, l’incapacità di chiudere le azioni d’attacco, insieme all’aver incontrato una squadra che si è dimostrata veramente cinica, otto volte i reggini sono entrati nei ventidue iblei, sette sono state le loro mete, sono state le cause dell’ennesima sconfitta. A fine partita le parole di Peppe Gurrieri spiegano lo stato d’animo della squadra iblea: «Sono arrabbiamo perché giochiamo bene ma non riusciamo a vincere. Oggi ho visto un ottimo Padua che però ha commesso qualche errore di troppo, errore che Reggio è stata brava a sfruttare. Sono comunque ottimista perché giocando come abbiamo fatto oggi le vittorie non possono non arrivare».