Roma, 7 ottobre 2015 – “Il confronto tra Governo e Regioni sui costi standard in sanità non deve diventare la scusa per nuovi tagli e né per l’introduzione di strumenti grossolani e inadatti a un settore delicatissimo come quello dei servizi che devono garantire la salute e curare le persone”. Così Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil.
“Per definire gli standard – sostiene Lamonica – è necessario fissare alcune condizioni. Innanzitutto – spiega la dirigente sindacale – escludere nuovi tagli e guardare non solo ai bilanci ma soprattutto alla qualità dell’assistenza. Occorre poi considerare gli svantaggi di alcune Regioni, dovuti alle condizioni economico sociali, e – aggiunge – proteggere con budget garantiti servizi e prestazioni socio-sanitarie nelle aree più fragili (non autosufficienza, handicap, salute mentale, dipendenze, materno-infantile, ecc.)”. “Non vorremmo – conclude Lamonica – che dopo il decreto ‘taglia prestazioni’ si aggiungesse quello sui ‘tagli standard'”.