Sanità, UGL: “Svolta epocale nell’emergenza urgenza, la Lombardia approva proposta di legge su autisti soccorritori. Ora avanti per riconoscimento nazionale”
“L’approvazione in commissione sanità della Regione Lombardia della proposta di legge per la valorizzazione delle figure del soccorritore, dell’autista soccorritore e dell’operatore tecnico di centrale operativa apre le porte a una svolta epocale nel servizio dell’emergenza urgenza. Apprezziamo la politica del fare, quella che rende concrete le idee per migliorare la sanità. Per questo esprimiamo la nostra soddisfazione ringraziando la tenacia con cui Christian Garavaglia, relatore della proposta, ha combattuto questa battaglia che trova ora il suo compimento anche grazie al tenace impegno profuso dal nostro segretario regionale Diego Bollani” dichiarano il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano e il coordinatore nazionale del comparto Emergenza 118 Giuseppe Catalano. “Verranno attivati corsi di formazione coordinati dall’AREU con l’obiettivo di uniformare gli standard di intervento su tutto il territorio regionale. Questi corsi saranno essenziali per lo svolgimento dell’attività sui mezzi di soccorso e nelle centrali operative, garantendo un servizio di emergenza efficiente e di qualità sempre maggiore”. Ora la UGL Salute guarda avanti. “Il percorso porterà finalmente al riconoscimento ufficiale delle figure professionali dell’emergenza urgenza valorizzandone le competenze e garantendo degli standard di risposta sempre più elevati. Insomma, un’uscita dal limbo dove questi operatori erano stati ingiustamente confinati. Con la strada tracciata dalla Lombardia adesso la battaglia si sposta all’intero suolo nazionale per dare dignità, diritti ed un connotato professionale certo a tutti gli operatori dell’emergenza urgenza. Chiediamo quindi che tutte le regioni si uniformino attraverso un coordinamento affidato al Ministero della Salute, così da avere un’unica cabina di regia che consenta di equiparare i diritti di tutti gli operatori ed evitare difformità nella loro formazione e nell’erogazione dei servizi” concludono i sindacalisti.