Non c’è pace tra gli ulivi. Lo scontro tra Amministrazione Comunale e Consiglieri di opposizione, a Santa Croce Camerina, continua senza sosta.
Ad agitare le acque, questa volta, la seduta del Consiglio Comunale dello scorso 28 gennaio con un unico punto all’ordine del giorno: l’approvazione del PAES, piano di azione per l’energia sostenibile.
Nonostante si sia giunti all’approvazione di tale punto non sono mancate, però, le polemiche e i toni alti.
“Col voto favorevole al PAES – scrivono in una nota i consiglieri d’opposizione – il nostro gruppo ha dimostrato altissimo senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza anteponendo l’ interesse collettivo alla forza dei voti”.
Tuttavia i consiglieri evidenziano come, ancora una volta, “l’Amministrazione abbia seguito logiche amministrative antidemocratiche”.
Nello specifico i consiglieri d‘opposizione, pur condividendo la valenza del piano e l’importante ricaduta che potrebbe avere sul territorio, ragion per cui hanno votato favorevolmente, contestano il mancato coinvolgimento sia in fase di redazione che di condivisione nonché l’assenza di azioni concrete che lo rendano attuabile.
Ed è stato proprio il mancato coinvolgimento nella fase di condivisione che ha spinto i consiglieri Rosario Pluchino e Salvatore Di Marco ad abbandonare l’aula dopo uno scontro diretto con l’Amministrazione Comunale.
“Oggi – afferma il consigliere Di Marco – non siamo più disposti ad accettare il trattamento che questa Amministrazione ci riserva già da tempo. Né io né il consigliere Pluchino siamo stati invitati all’incontro svoltosi presso la biblioteca comunale e finalizzato proprio alla condivisione del piano. E non è la prima volta che questo accade. Siamo stanchi di questa mancanza di rispetto nei confronti dei consiglieri che non appartengono alla loro maggioranza. Noi rappresentiamo una parte dell’elettorato che deve essere considerato alla stregua degli altri. Compito di un’amministrazione è garantire gli stessi diritti a tutti i cittadini indipendentemente dal colore politico di appartenenza”.
“Da questo momento – aggiunge – occorre fare opposizione dura. Il nostro gesto non ha nulla a che vedere con il piano in sé e bene hanno fatto i consiglieri di opposizione, rimasti in aula, a votare a favore ma è stato anche opportuno, a mio avviso, dare un segnale forte e tangibile a questa Amministrazione”.
Ad abbandonare l’aula consiliare anche il consigliere Gaetano Pernice: ”Ho voluto dimostrare tutto il mio disappunto verso l’ennesimo atto, di questa Amministrazione, volto a sminuire il ruolo dei consiglieri comunali. Non è più ammissibile tale mancanza di rispetto, a questo si aggiunga la più profonda indignazione per l’intervento, completamente fuori luogo, del Capogruppo PD Lucia Cuciti, in merito alla valenza delle nostre votazioni in sede consiliare. Come opposizione abbiamo voluto dare un chiaro segnale sia all’Amministrazione che ai nostri concittadini dimostrando che siamo in grado di scegliere per il bene della città ma allo stesso tempo non intendiamo accettare il modus operandi di questi amministratori”.
E in merito all’intervento del Capogruppo PD nella nota diffusa dai consiglieri di opposizione si legge: “Questo Capogruppo non ricorda neanche che fummo noi dell’ opposizione insieme al Presidente del Consiglio a dire no alle trivellazioni quando i Consiglieri di maggioranza, invece di ripresentarsi in Aula preferirono tornarsene a casa per mettersi il pigiamino e passare la serata in famiglia”.
Sulla vicenda interviene anche il Circolo Merdiana che, in una nota diffusa, evidenzia come “l’Amministrazione comunale, senza l’apporto di una minoranza responsabile, non avrebbe potuto approvare il PAES in Consiglio”.
Gli esponenti del Circolo fanno inoltre riferimento ad un consigliere di opposizione che, a loro detta, “considerata la presenza di soli sette consiglieri di maggioranza, qualora l’opposizione non avesse collaborato e avesse deciso di astenersi o di abbandonare l’aula, come peraltro qualcuno ha fatto, avrebbe comunque sostenuto la maggioranza”.
L’opposizione, infine, nel rimarcare il più totale disappunto per come vengono gestiti i rapporti istituzionali tra Amministrazione e Consiglieri, scrive: ”Noi non siamo come loro cari cittadini. Noi non siamo come loro quando usano “il senso di responsabilità” ad oltranza, imponendosi con la forza dei numeri per portare avanti progetti antieconomici e senza futuro per garantire gli interessi di pochi su molti. Noi non siamo come loro, che dimostrano scarso rispetto per il ruolo istituzionale del Consigliere comunale”.