Anche quest’anno, la Sezione di Ragusa dell’Associazione Culturale Lamba Doria, la Sezione di Scicli dell’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori e la Federazione Provinciale di Ragusa dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, hanno reso omaggio ai valorosi Caduti del “Posto di Blocco 452” e del “Caposaldo di Case Camemi”.
La cerimonia, itinerante, si è svolta in due momenti: prima tappa presso l’agriturismo “La Masseria – Al Posto di Blocco 452”, dove sorgeva l’omonimo posto di blocco e in cui oggi una stele commemorativa ricorda il soldato Giuseppe Rinaldi e i Fanti del 383° battaglione costiero, e seconda tappa presso la Casamatta-Monumento del villaggio Camemi.
Una cerimonia sobria ma ricca di significato, quella di ieri, a cui ha preso parte anche il figlio del soldato Rinaldi che ha deposto una corona d’alloro ai piedi della stele che ricorda il padre mai conosciuto.
“Quest’anno – spiega Salvatore Marino referente per la città di Ragusa dell’Associazione Lamba Doria – per una precisa scelta abbiamo organizzato una commemorazione “tra pochi intimi”. Una cerimonia sobria, veramente sentita, perché il ricordo dei Caduti, com’è giusto che sia, deve essere un momento di riflessione, di preghiera, di intimo raccoglimento”.
“Il nostro compito – aggiunge Michele Tenace responsabile dell’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori – sezione di Scicli – è quello di far si che la memoria possa essere tramandata ai posteri. Ricordare e commemorare questi valorosi soldati è un nostro dovere affinché il loro sacrificio non sia valso invano”.
“Un doveroso ringraziamento – aggiunge Marino – va alla famiglia Cascone che non solo ha permesso l’istallazione della stele all’interno della propria azienda ma che puntualmente si occupa della cura del sito e alla comunità del villaggio Camemi che, mossa da un unico nobile sentimento, ha contribuito al decoro della casamatta e, insieme al Parroco Don Mauro Nicosia, ha partecipato alla deposizione delle corone di alloro e ricordato in preghiera i tanti giovani che, tra i muri a secco della campagna iblea, sacrificarono la vita nell’adempimento del dovere”.
Di seguito alcuni momenti della Cerimonia di Commemorazione