L’on. Orazio Ragusa: “Diciamo no a ogni tentativo di smantellare questo presidio sanitario. Abbiamo avviato una raccolta firme e daremo vita a iniziative politiche di peso per contrastare questa linea penalizzante per l’intero territorio ibleo”
Scicli, 20 ottobre 2015 – In difesa dell’ospedale Busacca di Scicli. No alla chiusura. Ma, soprattutto, in difesa della comunità cittadina per risolvere i numerosi problemi che continuano a venire fuori e che gravano su ogni nucleo familiare. Questo il leit motiv dell’assemblea aperta promossa ieri pomeriggio, a palazzo Busacca, dall’Udc cittadino e dall’on. Orazio Ragusa. Ad aprire i lavori il segretario cittadino dell’Udc, Pierluigi Aquilino. Numerosi i cittadini e i rappresentanti politici presenti (la sala non è bastata a contenere i partecipanti) assieme agli esponenti di associazioni di categoria e culturali che hanno voluto dire la loro sul delicato argomento. “Continuiamo a portare avanti – ha detto l’on. Ragusa – un lavoro da cittadini e per i cittadini anche nell’ottica del progetto Scicli 2020. La rete ospedaliera è già predisposta, frutto di un lavoro regionale certosino e impegnativo. Possiamo permettere che altri ci dicano che tutto quello che è stato fatto non serve a nulla? La Regione ha cercato di conciliare il bisogno di risparmio, chiesto dal decreto Balduzzi, con le reali esigenze territoriali, partorendo un riordino sanitario che certamente non era il migliore ma che di sicuro possiamo ritenere il massimo che si poteva fare tenendo conto dei vari limiti. Eppure, nonostante tutto ci dicono che questa attività non è servita a nulla e che tanto loro chiudono lo stesso? Per quanto riguarda Scicli, io per primo mi sono battuto per rilanciare la lungodegenza, la riabilitazione, per fare di Scicli un polo riabilitativo regionale ma anche per mantenere sempre efficiente il presidio di emergenza-urgenza (pronto soccorso). E loro che fanno? Chiudono. Il ministro Lorenzin nemmeno conosce quello che sta dicendo, non conosce la conformazione del nostro territorio, non conosce le esigenze della nostra città e della Sicilia in genere”. Nel corso dell’assemblea è emerso che Scicli ha l’esigenza di mantenere in vita un ospedale non solo perché i residenti sono in aumento ma anche per il flusso turistico, sempre crescente, che fa aumentare in maniera stabile il numero dei residenti in quanto ormai il territorio è un’ambita meta turistica almeno per sette mesi l’anno, con picchi nel periodo che va da giugno a settembre. E poi c’è il flusso migratorio che incide, e non poco, nella realtà ospedaliera riunita Modica-Scicli. “L’idea – ha aggiunto l’on. Ragusa – è che Scicli possa tranquillamente servire, se ben strutturata, da decongestionante rispetto alle esigenze di Modica. Ad esempio, la chirurgia che si è riuscita a mantenere, seppur in day surgery, servirebbe ad evitare a Modica la congestione con i piccoli interventi di routine. Un Pta con ambulanza medicalizzata diventa fondamentale in un luogo dove la popolazione già stabilmente conta più di 27mila abitanti”. L’on. Ragusa ha poi lanciato una petizione. La raccolta firme sarà portata avanti per dire no alla chiusura dell’ospedale Busacca e sarà inviata al ministro Lorenzin. Sono già state raccolte centinaia di firme e dopo l’assemblea proseguirà la campagna con un banchetto simbolico che si terrà sabato in piazza Busacca e poi via via in altri punti di snodo. Sono intervenuti anche i rappresentanti di Fratelli d’Italia (Antonello Firullo), di Scelta Civica (Teo Gentile), del Pd (Armando Cannata), di Laboratorio Scicli (Rita Trovato) e di Coltivazioni urbane (Salvo Di Maria), oltre ad alcuni ex consiglieri comunali (Mario Marino, Rocco Verdirame, Peppe Puglisi) e medici (Carlo Ficili, Giuseppe Arrabito, Pietro Sparacino, dott. Battiato, dott. Pellegrino), che hanno condiviso l’impostazione della battaglia politica spiegando che è necessario formare un fronte compatto. L’on. Orazio Ragusa si è assunto questa grande responsabilità che riguarda non solo il destino dell’ospedale ma anche tutte le altre questioni irrisolte che incidono sul futuro di Scicli.