Scicli, il ministro Poletti illustra i provvedimenti contenuti nel Jobs Act
Redazione
Scicli, 1 marzo 2015 – “La Sicilia? Non è in linea con il resto dell’Italia, è in ritardo. Ma il Governo vuole aiutare chi è in difficoltà. Se la Sicilia ha voglia di lavorare e recuperare noi siamo pronti a dare una mano”. Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti intervenendo a Scicli, dopo avere accolto l’invito della senatrice del Pd, Venera Padua, per illustrare nel dettaglio i nuovi provvedimenti contenuti nel Jobs Act, la riforma sul lavoro voluta dal Governo Renzi. “Era da tempo – ha chiarito il ministro – che non si effettuavano assunzioni a tempo indeterminato. Noi vogliamo normalizzare il lavoro a tempo indeterminato perché il lavoro stabile costa di meno del precariato. Riteniamo che ci sia bisogno di maggiore imprenditorialità nel nuovo welfare. E tutto ciò arriva proprio nel momento in cui l’Istat sta facendo registrare una inversione sulla tendenza riguardante i consumi. Sono dati, quelli che si preannunciano per i primi mesi di quest’ anno, che non si possono non considerare. Siamo in presenza di risultati positivi. Che ci fanno uscire dalla regressione. E questo ci induce ad andare avanti”. A Scicli, sul palco del cine Italia, platea gremita, c’era anche l’assessore regionale al Lavoro Bruno Caruso, assieme alla componente della commissione Lavoro in Senato, Annamaria Parente. A moderare i lavori la giornalista Valentina Raffa. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle parti sociali e di categoria (tra tutti Cisl e Uil assieme a Legacoop) oltre al direttore dell’Agenzia per il lavoro, Gianni Vindigni. Fra un mese, 8 aprile, scade il contratto trimestrale dei 1500 lavoratori addetti alle Politiche attive del lavoro che in sessanta giorni hanno contattato circa 800 giovani in cerca di occupazione. Quale sarà il futuro di questi lavoratori? Bruno Caruso è stato molto schietto: “Non ci sono i numeri per portare avanti Garanzia giovani con il Ciapi. Il contratto scade e non c’è possibilità di rinnovo”. Però per loro la speranza non finisce con il Ciapi di Priolo. “Il futuro – secondo l’assessore – saranno le Agenzie per le politiche attive accreditate, che avranno l’obbligo di assumere le professionalità esistenti, già riqualificate per questo lavoro, anche beneficiando di supporti contributivi”. La Sicilia rappresenta la “pecora nera” in materia di Garanzia giovani. E il ministro non ha difficoltà ad ammetterlo. “Stiamo andando benissimo in tutt’Italia – ha detto Poletti – bisogna continuare perché da Garanzia giovani si possono creare molte occasioni di lavoro giovanile”. La senatrice Padua ha rimarcato che l’incontro di ieri è servito a creare una occasione di confronto. “Anche nel pieno rispetto di chi, in maniera legittima – aggiunge – ha fatto sentire civilmente la propria voce di protesta all’esterno. Ritengo, però, che il ministro abbia chiarito alcuni aspetti cruciali del Jobs Act e, soprattutto, che, riportando l’inversione di tendenza che si sta registrando a livello nazionale, abbia detto a chiare lettere che bisogna cavalcare il più possibile l’onda della ripresa con gli strumenti adeguati. Il Governo Renzi ci sta provando. E lo sta facendo assumendosi in pieno le proprie responsabilità”.