Scoglitti. 5 dicembre 2020
Anche i pescatori di Scoglitti, a mezzogiorno in punto, hanno attivato i segnali acustici dei loro motopesca, in segno di solidarietà nei confronti dei loro colleghi siciliani prigionieri in Libia. Un gesto che è stato concordato e attivato alla stessa ora in tutta Italia.
Il forte suono che si è protratto per parecchi minuti, serve simbolicamente anche per attirare e sollecitare l’attenzione del Governo, sulla questione dei pescatori detenuti ormai da tantissimo tempo e sui quali sembra essere sceso un silenzio “assordante”.
Come si ricorderà, i pescatori che erano impegnati in una battuta di pesca su acque internazionali, sono stati fermati e costretti a entrare nel porto libico, da motovedette di quel Paese, che, in maniera autonoma, hanno imposto limiti riconosciuti solo da chi li ha stabiliti.
-Vogliamo esprimere solidarietà ai colleghi che sono detenuti – ha detto Nino Nicosia, un pescatore scoglittiese – dimenticati da tutti e lasciati in un Paese straniero senza potere avere contatti con le famiglie.-
Mentre in Italia si protesta per il numero di persone che potranno sedere a tavola per Natale o per San Silvestro, o per gli orari imposti per lo shopping, c’è chi vorrebbe tornare a casa per riabbracciare gli affetti più cari.
Auspichiamo una soluzione immediata del problema.