NAPOLI – “Trovo inqualificabile quel che è accaduto nel Palazzo di Giustizia di Napoli. Nulla può giustificare quel che si è visto, con Agenti di Polizia Penitenziaria strattonati e feriti mentre assicuravano la sicurezza ai varchi di accesso del palazzo. A loro e agli altri feriti va la nostra solidarietà, ma fatti del genere vanno stigmatizzati con fermezza. Certo, è singolare che dopo gli allarmismi per quel che di tragico è accaduto a Milano, nel Palazzo di Giustizia, ci si lamenti poi per i controlli di prevenzione adottati a Napoli….”. Lo dichiara Donato CAPECE, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri.
“Io non so se il numero dei metal detector – continua Donato CAPECE – nel Palazzo di Giustizia di Napoli sia o meno sufficiente. Credo però che le Forze di Polizia debbano essere messe in condizione di svolgere il loro importante e delicato lavoro anche avvalendosi di apparati tecnologici all’avanguardia. Ma va detto con fermezza che la sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati. La realtà, invece, è che con sei miliardi di tagli che i vari Governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi hanno operato dal 2008 ad oggi, i cittadini sono MENO sicuri perché ci sono MENO poliziotti a controllare le loro case e i quartieri, MENO poliziotti penitenziari nelle carceri a fronte di un numero di detenuti che sta tornado ad aumentare, esauriti gli effetti “taumaturgici” della sentenza CEDU – Torreggiani, MENO forestali contro le agromafie e le ecomafie per la tutela dell’ambiente, MENO vigili del fuoco a difenderci da disastri e calamità, a garantire sicurezza e soccorso pubblico. E la consistenza dei tagli al Comparto Sicurezza vuole anche dire MENO investimenti per garantire la sicurezza sociale dei cittadini”.