Mentre la Sicilia continua a sprofondare economicamente, mentre i giovani siciliani si accorgono sempre più che per avere un’occupazione dignitosa debbono fare le valige e andare all’estero; mentre all’interno della Regione, dei Comuni e degli Enti pubblici si respira sempre più aria di precariato e molti lavoratori si ritrovano disoccupati in mezzo alle strade il Governatore Rosario Crocetta dichiara di ricandidarsi alla carica di Governatore della martoriata Sicilia.
Ma chi lo voterebbe? Forse grazie alla legge elettorale i pochi fedelissimi delle liste di Centro Sinistra che si legherebbero con un cordone ombelicale al candidato Governatore.
Pochi ma molto pochi per competere col Movimento Cinque Stelle e non sottovalutando che c’è un centro destra che si sta organizzando. Un organizzando centro destra che comincia a dare molto fastidio a Personaggi che nel passato ne facevano parte e che ora spruzzano veleno sui vecchi alleati.
E’ il caso del Presidente dell’Assemblea Regionale Giovanni Ardizzone che dimenticandosi del ruolo ricoperto e del proprio passato lancia pesanti attacchi a non menzionati cocainomani e tira in ballo Totò Cuffaro che da mesi continua a dichiarare di non occuparsi attivamente di politica attiva anche perché oltre alla condanna che gli ha tolto la libertà per oltre cinque anni, continua ad essere interdetto dalle cariche pubbliche.
Le danze per le comunali a Palermo e per le Regionali siciliane si stanno dunque aprendo e s’intensificheranno sicuramente dopo le consultazioni referendarie per la riforma della Costituzione Italiana fissate per il 4 dicembre.
A questo punto però si può iniziare a fare qualche analisi. Rosario Crocetta parte in quarta per avere la riconferma? Pochi ci credono poiché si sa benissimo che con Crocetta candidato il centro sinistra in Sicilia crollerebbe e andrebbe al terzo o addirittura al quarto posto dopo gli autonomisti. E allora? Rosario Crocetta forse sta operando per avere un riconoscimento del lavoro ben fatto non per i siciliani ma per il Governo Nazionale a cominciare dall’ accordo firmato in materia di contenzioso Stato-Regione e che ha fatto perdere alla martoriata Regione la non modesta somma di 6 miliardi di euro. E i siciliani……continuano a leccarsi le ferite. Un posto al sole a Roma, quindi, per Rosario Crocetta e campo libero per un altro candidato.
Ma chi sarà l’asso nella manica di Matteo Renzi per la carica di Governatore della Sicilia? Il Premier deve stare più che attento a eventuali passi falsi che potrebbero avere serie refluenze sulle vicine elezioni politiche e quindi dovrebbe operare per favorire la creazione di un’ampia coalizione che attraverso primarie veramente libere scelga il candidato ideale per competere con gli avversari cinque stelle e del centro destra.
Si rammenta che le elezioni siciliani si svolgono a turno unico e che nelle scorse elezioni Crocetta venne eletto con appena il 30% di consensi.
E il centro destra che fa? Come già scritto si sta muovendo e sta cominciando a dare forti fastidi, viste le reazioni di Ardizzone & Co. Si ipotizzano anche per questa coalizione le primarie ma già ne comincia ad emergere una e si tratta di una Donna che ha ricoperto incarichi Ministeriali di rilievo nei Governi presieduti da Silvio Berlusconi. E’ chiaro che si tratta di Stefania Prestigiacomo.
E infine andiamo ai favoriti e cioè ai rappresentanti del Movimento Cinque Stelle. Giancarlo Cancelleri risulta attualmente favorito per essere il candidato Governatore anche se tutto non sembra essere scontato. Certamente i cinque stelle beneficeranno del voto di protesta che è cresciuto a dismisura a causa dei Governi presieduti dall’uscente Rosario Crocetta e in questo modo godranno delle maggiori chances per vincere.
Altro discorso invece è quello sul futuro assetto amministrativo per il capoluogo siciliano. Qualche mese fa si dava per scontato che al ballottaggio sarebbero andati Leoluca Orlando e il candidato dei cinque stelle. Oggi e alla luce degli scandali che hanno colpito i grillini palermitani in ordine alle consultazioni precedenti e alle lacerazioni sempre più marcate nel predetto movimento emerge la possibilità che al ballottaggio palermitano ritroviamo gli stessi candidati di cinque anni fa e cioè: Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli.
Attorno al Sindaco uscente si starebbero preparando quattro liste e analogamente starebbero procedendo i coraggiosi di Ferrandelli. Sulla candidatura “indipendente” Ferrandelli dovrebbero convergere esponenti di Forza Italia e del centro destra.
E i democratici? Aspettano e sempre più aspettano di vedere i risultati del referendum per poi decidere.
Ma decidere cosa? Di andare al quarto o al quinto posto? Perché non cercano in tutti i modi di riallacciare i rapporti con l’uomo che è riuscito a portare nella Giunta palermitana e per la prima volta persino i comunisti mangiapreti?
Una cosa potrebbero farla certamente gli esponenti del PD palermitano: rinunciare al simbolo e con una lista civica coalizzarsi con Orlando e sicuramente ciò porterebbe beneficio al loro partito alle elezioni regionali rafforzato dalla confluenza degli amici del Professore Sindaco.