Sicilia. Ci sarà bisogno di 260mila unità di personale. Sicindustria ricerca urgentemente ingegneri e tecnici per il settore delle rinnovabili.
Palermo, 18 marzo 2024 – “Nel mercato del lavoro oggi le parti in Sicilia si
sono invertite: i giovani offrono lavoro e le imprese cercano lavoratori. Ma la
realtà è ben lontana dal soddisfare queste esigenze: le imprese, soprattutto
nel campo della transizione ecologica e digitale, hanno un disperato bisogno
di tecnici, ma non ne trovano. E Unioncamere stima che quest’anno le
imprese in Sicilia avranno bisogno di assumere circa 260mila unità di
personale. Per questo come Sicindustria abbiamo un portale, Unimpiego, che
favorisce l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e anche indicazioni al
mondo della formazione per rendere la preparazione dei giovani aderente alle
nostre esigenze. E ora con i consulenti del lavoro abbiamo deciso di creare
una banca dati che favorisca l’incontro fra domanda e offerta di lavoro”.
Lo ha annunciato Luigi Rizzolo, presidente di Sicindustria, intervenendo oggi
a Palermo al convegno della Fondazione nazionale consulenti del lavoro.
Rizzolo ha aggiunto: “Per il settore delle energie rinnovabili, le nostre imprese
ricercano urgentemente tecnici diplomati dagli istituti tecnici professionali e
dagli Its, e, soprattutto, ingegneri: non tanto ingegneri civili, quanto elettrici,
elettromeccanici e industriali, e persino ingegneri aerospaziali che
intervengono nella gestione e manutenzione degli aerogeneratori delle pale
eoliche. I curricula vanno inviati all’indirizzo e-mail palermo@unimpiego.it ”.
Il presidente di Sicindustria, però, ha avvertito: “Quello della banca dati è solo
un primo passo, perché è un fatto reale che i giovani che si presentano nelle
imprese o non hanno una preparazione adeguata, o non hanno esperienza, e
con organici all’osso e tante commesse da realizzare, le aziende non hanno il
tempo di formarli sul posto di lavoro. Questo accade – ha spiegato Rizzolo –
perché la filiera non funziona: i programmi didattici sono obsoleti, non sono
previsti periodi di esperienza sul campo e, peggio ancora, le famiglie hanno
ancora la convinzione che i loro figli debbano seguire il percorso degli studi
classici, col risultato che poi i ragazzi o non trovano lavoro o sono costretti ad
andare fuori Isola. Occorre che le famiglie abbandonino questa idea
sbagliata, che comprendano che le professioni tecniche oggi assicurano
ottime possibilità di sbocco lavorativo, e che il mondo dell’istruzione e
formazione si orienti verso le esigenze urgenti del tessuto produttivo”.
L’assessora regionale al Lavoro, Nuccia Albano, ha spiegato che “l’istituzione
dell’Osservatorio del mercato del lavoro ci ha consentito di ottenere
indicazioni utili a migliorare le nostre politiche attive del lavoro per rendere più
efficaci le azioni formative e rafforzare le misure per l’inserimento nel mercato
del lavoro. Abbiamo già avviato una prima azione: l’apertura di sportelli dei
Centri per l’impiego presso i piccoli Comuni, soprattutto quelli montani e
lontani dai grandi centri urbani, che apriranno una volta a settimana con
l’obiettivo di offrire i servizi per l’impiego anche ai giovani di questi territori.
Ciò risponde ad una precisa richiesta che ci è arrivata dai sindaci”.
“La Fondazione nazionale consulenti per il lavoro – ha aggiunto il presidente
Vincenzo Silvestri – è attiva in Sicilia per aiutare le istituzioni, le imprese, e in
particolare Sicindustria con l’accordo odierno – nell’opera di selezione delle
figure professionali ricercate. E’ una sinergia che sta producendo i primi
risultati e che consente alla Sicilia di voltare pagina nella gestione del
mercato del lavoro”.
Concreta l’esperienza portata avanti dai consulenti del lavoro di Palermo:
“Con il Comune di Palermo – ha riferito il presidente Antonino Alessi – stiamo
realizzando un progetto di recupero degli antichi mestieri della
metalmeccanica di precisione, come tornieri, orafi e orologiai, perché è forte
la richiesta di queste figure professionali ormai introvabili. L’obiettivo è quello
di offrire voucher e rimettere in campo gli anziani che custodiscono la
conoscenza di questi mestieri, perché possano formare le nuove leve. La
sfida è quella di riuscire a parlare ai giovani usando il loro linguaggio, sia per
offrire loro gli sbocchi che desiderano, sia per convincerli del fatto che anche
questi mestieri possono garantire un futuro”.
Sebastiano Cappuccio, segretario generale della Cisl Sicilia, è tornato a
chiedere che il governo regionale convochi le parti sociali per un confronto
sulla programmazione dei fondi del “Pnrr” e delle Politiche di coesione:
“Abbiamo le analisi – ha detto Cappuccio – e siamo in grado di dire cosa
chiedono i giovani e le imprese. Bisogna affrontare l’emergenza lavoro
mettendo insieme tutte le risorse e programmandole e usandole con
condivisione e responsabilità in base a ciò che serve, come il digitale e il
green, dicendo ai giovani dove possono collocarsi invece di andare via”.
Luisella Lionti, segretario generale della Uil Sicilia, ha sottolineato che “la
formazione è fondamentale per preparare i giovani al mondo del lavoro, per
recuperare chi lascia la scuola o non va all’università, per il reinserimento
delle figure professionali nei settori che cambiano. L’iniziativa di oggi dei
consulenti del lavoro è un primo momento di ascolto e confronto. Il problema
dell’inverno demografico in Sicilia va affrontato aiutando le famiglie e i giovani
che vogliono un lavoro qualificato in base a ciò che hanno studiato, sì con la
flessibilità che chiedono le imprese, ma anche con contratti continuativi e con
retribuzioni dignitose”.
Il presidente nazionale dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, ha
concluso: “Esiste un disallineamento tra offerta formativa e mercato del
lavoro, che produce l’inoccupabilità di oltre il 40% dei laureati. Da un lato
bisogna intervenire sull’offerta formativa universitaria perché oggi si sa che ci
sono alcune facoltà che non assicurano uno sbocco lavorativo, senza
trascurare gli istituti tecnici per cogliere l’enorme occasione delle transizioni;
dall’altro lato occorre che i giovani si impegnino attivamente nel continuo
adeguamento delle proprie competenze e nella ricerca di un lavoro, così
come prevede l’articolo 4 della Costituzione, senza cedere alla tentazione del
vivere con i sussidi pubblici”.