“Alle elezioni siciliane l’unico vero vincitore è l’astensionismo, ai massimi storici sull’isola: oltre il 50% dei siciliani ha preferito non andare a votare per il proprio governo regionale”. Così Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile, commenta i risultati delle elezioni regionali in Sicilia. “Quella di Musumeci – aggiunge – è una vittoria di Pirro, perché Musumeci non ha la maggioranza in aula e dopo aver dovuto subire qualche impresentabile nelle liste degli alleati dovrà pure cercare voti per la sua maggioranza fuori dalla sua coalizione. Il Movimento 5 Stelle, pur avendo raddoppiato i voti, perde la partita più importante, quella per il presidente, e resta all’opposizione, rischiando l’ininfluenza, non essendo riuscito ad arrestare l’avanzata del partito dell’astensione. Di Maio deve fare una profonda riflessione: per evitare l’irrilevanza deve fare un cambio di passo, magari aprendosi a un’alleanza con le forze sane e apartitiche della società civile, anche se non iscritte al Movimento. Ma il grande sconfitto di questo voto è indubbiamente il Partito Democratico, che dalle Europee è sempre più in caduta libera. Un crollo verticale che ha tante ragioni ma che continuerà finché non ci sarà una seria autocritica da parte dei suoi vertici. Male anche la Lista di Claudio Fava, che prende gli stessi voti che andarono cinque anni fa alla candidata della sinistra Giovanna Marano, nonostante i pasticci che portarono a quella candidatura. Con l’aggravante che questa volta Fava aveva il sostegno anche dei fuoriusciti del Pd, allora schierati con Crocetta. Insomma – conclude Ingroia – nessuno può davvero cantare vittoria, a conferma del fatto che una parte sempre più grande di elettorato non si sente ormai rappresentata da nessuna delle forze attualmente in campo”.