Sicilia. 25 ottobre 2020
Si è svolta ieri sera a Palermo una manifestazione pacifica inscenata da rappresentanti di varie categorie, davanti alla sede del Governo siciliano.
Un popolo quello palermitano, che ha reso onore alla nostra Isola, contrariamente a quanto è accaduto in terra partenopea. I manifestanti sono scesi in campo con slogan e urla, ma senza l’utilizzo di alcuno strumento offensivo e senza la minima intenzione di aggredire le forze dell’ordine e i giornalisti. I primi schierati e equipaggiati con indumenti e mezzi antisommossa, i secondi muniti di macchine fotografiche e videocamere. Esemplare il comportamento dei palermitani e le dichiarazioni rese da alcuni dei partecipanti. Ne riportiamo solo alcune, per capire fino in fondo, le motivazioni che hanno indotto il “popolo siciliano”, a manifestare e lo stato d’animo con cui lo hanno fatto.
– Ci siamo dissociati da un gruppo di manifestanti di Forza Nuova, schierati davanti a noi, con l’intento di fomentare la rissa e lo scontro con i rappresentanti delle forze dell’ordine. Noi non vogliamo lo scontro, chi sta dall’altra parte della barricata, è gente che lavora, ha famiglia e deve rischiare in ogni momento della giornata, spessissimo per tutelarci. Lo abbiamo detto chiaramente a chi era arrivato per aggredire – Così un noto ristoratore che da anni gestisce un altrettanto noto ristorante nel cuore della vecchia Palermo.
– Siamo qui per gridare il nostro disappunto alle misure restrittive imposte, noi stavolta non ce la faremo, lo Stato doveva intervenire prima, quando ha lasciato che alcuni scalmanati, tanti per la verità, agissero come se il virus fosse stato sconfitto. Vogliamo che si rifletta su quanto può accadere a molti di noi, vogliamo che ci aiutino, così come hanno sbandierato ai quattro venti da quando è iniziata la pandemia.-
Così il gestore di una palestra con attiguo bar.
Insomma, per farla breve, Palermo e i siciliani, hanno dimostrato di non essere quelli che in molte occasioni vengono descritti.
Intanto i numeri del contagio in Sicilia crescono, tre le province più esposte: Palermo, Catania e Ragusa, quest’ultima con Vittoria che ad oggi conta 370 positivi. Negli ospedali Covid iblei, 27 ricoverati, 23 in terapia intensiva e 4 in rianimazione. L’Asp annuncia che si sta attrezzando per approntare altri 20 posti in provincia. Enna e Caltanissetta le due province con 7 positivi in isolamento domiciliare.
Le limitazioni imposte dal Governatore siciliano e dal nuovo DPCM, ben vengano se saranno limitate nel tempo, non produrranno danni irreparabili e se i controlli verranno effettuati con regolarità.