Ancora non appare chiara la refluenza che comporterà il piano industriale elaborato dalla capogruppo Banca Popolare di Vicenza nei confronti dei lavoratori di Banca Nuova. I sindacati aziendali preoccupati dopo la riunione di ieri hanno diffuso il seguente comunicato. (nella foto: Giuseppe Scelta della FABI)
FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL insieme ad UNISIN hanno iniziato un percorso strategico per affrontare le sfide del futuro prossimo.
Le scriventi OO.SS., riunite in data odierna, vivono con incertezza e preoccupazione l’annunciato ridimensionamento del Gruppo Banca Popolare di Vicenza.
Allarma l’assenza di una chiara rappresentazione di Banca Nuova all’interno della pianificazione industriale del Gruppo.
Giova ricordare che Banca Nuova nasce nel 2000 nell’ambito del progetto Centro Sud voluto dal Gruppo BPVI. Nel corso degli anni ha proseguito il proprio piano di espansione rappresentando un punto di riferimento per Famiglie e Imprese in Sicilia e Calabria con una Rete di circa 100 sportelli ed un organico di circa 720 risorse.
Negli ultimi 4 anni Banca Nuova ha già subito una consistente riduzione di sportelli ed organici di oltre il 20% –
Quanto evidenziato suggerisce alla Capogruppo di valutare ogni ulteriore decisione tenendo conto della peculiarità di Banca Nuova che “…sostiene le potenzialità di sviluppo del territorio privilegiando un modello di crescita legato alle caratteristiche economiche e sociali del Meridione, dove il rapporto diretto con i Clienti e le Istituzioni locali è un elemento fondamentale”.
Le scriventi OO.SS. ritengono opportuno un chiarimento volto a scongiurare l’eventualità di un’applicazione “lineare e cencelliana” del taglio degli sportelli. Tale decisione potrebbe compromettere la capacità di sussistenza della Banca stessa.
Da comprendere restano infine le modalità e gli strumenti che l’Azienda vorrà adottare per varare la riorganizzazione di Servizi Bancari e delle altre Controllate che impiegano lavoratori in Sicilia.
Coordinamenti Aziendali Banca Nuova