SIRACUSA (SR) – Prevenire la violenza di genere e favorire l’educazione al rispetto dell’uguaglianza tra i giovani, intervenendo nelle scuole là dove è possibile incidere nel processo di cambiamento culturale.
E’ con questo obiettivo che l’Asp di Siracusa, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, Carabinieri, Polizia e Reti antiviolenza già a partire dai prossimi giorni entrerà nelle scuole medie e superiori della provincia con un programma di informazione e formazione rivolto a studenti ed insegnanti, per fornire strumenti utili a creare modelli alternativi di relazione basati sulla consapevolezza di sé e sul rispetto reciproco.
Il programma educativo, predisposto dal coordinatore aziendale prevenzione e cura violenza di genere Adalgisa Cucè, rientra nell’ambito delle molteplici iniziative messe in campo già da diversi anni dall’Asp di Siracusa sul fenomeno, ad iniziare dalla procedura “Codice Rosa”, ovvero di accesso privilegiato e tutelato per le vittime di violenza in tutti i pronto soccorso degli ospedali della provincia che ha registrato negli ultimi tre anni oltre 600 accessi di persone maltrattate e abusate.
L’iniziativa è stata illustrata dalla psicopedagogista Adalgisa Cucè ai dirigenti scolastici e agli insegnanti nel corso di un incontro che si è svolto nella sede della Direzione generale dell’Asp di Siracusa presieduto dal commissario Salvatore Brugaletta, al quale hanno partecipato la referente dell’Ufficio scolastico provinciale Grazia Cassarisi, rappresentanti del Comando provinciale dei Carabinieri, della Questura e dei Centri antiviolenza presenti nel territorio siracusano nonché il responsabile dell’Unità operativa Educazione alla Salute Alfonso Nicita.
“Il fenomeno di una violenza così tanto diffusa ha un impatto di grande rilievo sociale ma anche e soprattutto di salute pubblica – ha sottolineato il commissario Salvatore Brugaletta –. Tutte le istituzioni in sinergia tra di loro, così come avviene nel nostro territorio, e per questo le ringrazio, devono prestare puntuale attenzione e fornire risposte efficaci. E’ necessario promuovere un cambiamento culturale al fine di evitare che tale modello non venga replicato nelle nuove generazioni. E’ una piaga sociale che assume rilevanza clinica per il numero degli accessi nei pronto soccorso dove agiamo con azioni di sistema gestite da personale formato e specializzato e con il supporto impareggiabile delle associazioni di volontariato”.
“L’intervento nelle scuole – ha spiegato Adalgisa Cucè responsabile aziendale Codice Rosa – vuole fornire ai docenti strumenti per individuare fattori di vulnerabilità per contrastare l’escalation della violenza in un momento in cui si assiste quotidianamente nella gestione dei servizi sanitari dedicati ad una deriva violenta così come i fatti di cronaca ci riportano. Tra gli studenti intendiamo valorizzare la loro capacità creativa e i loro talenti attraverso il metodo della peer education per avviare un processo trasformativo tra pari che abbia come effetto la costruzione di legami familiari e sociali basati sul rispetto”.
“L’intento ultimo di tali interventi nelle scuole – ha aggiunto Alfonso Nicita responsabile Educazione alla Salute – non è tanto quello di insegnare qualcosa, quanto di realizzare un’autoformazione di comunità educante. Questa è la necessità che emerge oggi dalle evidenti alterate dinamiche educative e sociali sulle quali occorre intervenire senza indugio”.