RAGUSA (RG) – “Cambiano le regole per il Reddito di Cittadinanza, ma quali azioni ha in mente l’amministrazione Cassì per sostenere le famiglie che, di colpo, non lo percepiranno più?”. Lo chiede Peppe Calabrese, segretario cittadino del Partito Democratico di Ragusa e consigliere comunale, alla luce delle novità introdotte dal decreto legge 4 maggio 2023 n. 48 “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”, convertito in legge n. 85/2023, che modifica le modalità di erogazione del RdC.
“Già da qualche giorno diversi percettori del RdC hanno ricevuto dall’INPS la comunicazione dello stop all’erogazione – spiega Calabrese – e, per la maggior parte, si tratta di soggetti che il Governo considera in grado di lavorare e che riceveranno un sussidio più piccolo per un anno a patto di frequentare corsi di formazione per il lavoro. Chi non ha ricevuto comunicazione, invece, continuerà a ricevere il RdC fino a fine anno. Dalle prime stime, si calcola che a ricevere la comunicazione dall’INPS siano stati circa 169mila soggetti, quindi almeno altrettante famiglie. A Ragusa i percettori sono 1200 e ancora non si ha un quadro preciso di quanti smetteranno di ricevere il sussidio e quanti, invece, continueranno a riceverlo. Certo è che in questi giorni, ovunque in Italia, la tensione è alta e si sono verificati diversi episodi di proteste eclatanti proprio nelle sedi dei municipi”.
“La scelta scellerata del Governo Meloni, con la quale non si fa altro che macelleria sociale – continua il segretario dem – si abbatterà inevitabilmente anche sulla nostra comunità. Purtroppo, nella manovra di qualche giorno fa al Comune di Ragusa per l’assestamento di bilancio non abbiamo visto l’impiego di somme che possano ammortizzare l’impatto sociale di tale cambiamento. Nella nuova giunta Cassì c’è chi fa vanto di appartenere alla sinistra per storia personale e ideologie, ci aspettiamo, quindi, azioni di sinistra. Per ora, però – conclude Calabrese – temiamo che al Comune di Ragusa siano impreparati a reggere l’impatto con le conseguenze della manifesta incapacità della destra al Governo”.