“La prima volta che mi sono fidanzato, non ero presente. Il momento in cui Federica mi ha detto di sì, non l’ho vissuto, ne ho un resoconto frettoloso. Ne so pochissimo perché non c’ero. Invece, quando mi ha lasciato, c’ero anch’io”. È questo l’incipit del romanzo “L’animale che mi porto dentro” di Francesco Piccolo e che costituisce una delle tante frasi surreali con le quali Claudio Bisio ha arricchito il suo nuovo spettacolo, dal titolo “La mia vita raccontata male” in cui, tra il serio e il faceto, racconta la sua vita e di quella delle tante persone del vivere quotidiano a lui accomunabili. Un monologo godibilissimo quello di ieri sera al Duemila di Ragusa nell’ambito della stagione di Teatro in primo piano che, non a caso, ha fatto registrare uno straordinario sold out.
Applausi convinti e grandi emozioni per il pubblico in sala. Dopo gli one man show tratti da testi di due scrittori satirici come Michele Serra e Daniel Pennac, Bisio, questa volta, ha scelto un’altra eccellenza della scrittura italiana come Francesco Piccolo attingendo materiale da alcune delle sue opere più rappresentative. Brevi racconti di poche righe, aneddoti surreali, aforismi, e ne ha assemblato il tutto con l’aiuto del regista Giorgio Gallione. Il risultato è il resoconto di episodi esilaranti ma anche meno comici che costituiscono il bagaglio del suo vissuto, partendo dall’adolescenza fino al presente.
In questo modo, tra aneddoti di vita vissuta e confessioni di vicende dal risvolto esilarante e sincere, in più punti anche oggetto di riflessione, Bisio trae la considerazione finale che “la vita non si vive come la vuoi tu ma come la vuole lei”. E così conquista interamente il pubblico che si identifica con lui e le sue storie. Pubblico che gli ha riservato il lungo e copioso applauso finale.