“La convocazione a Taranto di un consiglio comunale monotematico sul dissalatore di Aqp sul fiume Tara rappresenta un passo significativo per approfondire le implicazioni del progetto e valutare le azioni da intraprendere per tutelare l’ambiente e gli interessi della comunità.
Così come è rilevante la decisione delle due principali istituzioni del territorio, Comune e Provincia di Taranto, di chiedere alla Regione Puglia di conoscere gli eventuali siti alternativi valutati, prima presi in considerazione e poi scartati, e le motivazioni che hanno indotto a preferire il fiume Tara come sede del dissalatore”.
Lo dichiara Massimiliano Stellato, consigliere regionale e comunale e Presidente del Gruppo Misto.

“Pur essendo concettualmente favorevole – prosegue Stellato – alla costruzione di dissalatori, per via della siccità e della crisi idrica ormai emergenziale anche per il comparto agricolo, che va coinvolto nella discussione, ho chiesto un approfondimento sull’opera da parte della commissione Ambiente della Regione, avvenuto ieri con un’audizione.
Ritengo che le conclusioni dell’ assemblea vadano proprio nel solco di quanto ho chiesto dal primo momento: effettuare, sul dissalatore, un esame più compiuto ed analitico, ponderare possibili contromisure, analizzare l’eventualità di siti alternativi e scongiurare danni ambientali e paesaggistici, atteso che Taranto a riguardo ha già pagato prezzi altissimi.

Con il parere sfavorevole di Arpa Puglia sul costo ambientale dell’opera, la contrarietà del ministero della Cultura alla deroga all’autorizzazione paesaggistica e l’opposizione alla realizzazione dell’opera in quel sito anche da parte della Provincia e del Comune di Taranto che non esclude una diffida ad adempiere, la questione Tara non può essere essere liquidata con superficialità.

É vero che nell’ultima conferenza dei servizi sul tema, la Regione ha espresso parere favorevole al rilascio della Via, ma gli spunti emersi in commissione regionale e l’attenzione che c’è su tale questione anche da parte delle istituzioni del territorio, prima del definitivo rilascio del Paur, ci impongono di portare avanti la riflessione per trovare la soluzione migliore, il punto di equilibrio più vicino alle esigenze di tutti”.

Di Redazione

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