“Ti piace perdere facile?” Impresalavoro lancia il gioco dell’oca dell’imprenditore
“Ti piace perdere facile? Tasse e burocrazia: un gioco dell’oca in cui vince sempre lo Stato“. È questo il titolo provocatorio di una pagina che il Centro studi ImpresaLavoro ha pubblicato questa mattina a pagamento su alcuni quotidiani. Lo schema proposto è in effetti proprio quello di un inedito gioco dell’oca (che alla fine della partita finisce arrosto) nel quale ciascuna casella descrive una condizione di particolare svantaggio per quanti decidono di fare impresa nel nostro Paese. Si parte dalla casella 1 (“In Italia recuperare un credito è più difficile che in Grecia e Romania. Il tempo medio di incasso supera i 100 giorni, ben distante dagli standard definiti dalla direttiva europea”) per arrivare infine alla casella 28, che descrive il costosissimo e sbilanciato contenzioso tributario con l’Agenzia delle Entrate in cui si viene a trovare chi non riesce a giustificare in due settimane tutti i movimenti bancari effettuati dalla propria azienda negli ultimi cinque anni. Tra gli altri temi trattati nel gioco vi sono anche la crisi del settore edile e i tempi lunghissimi per ottenere un permesso di costruzione, la stretta creditizia nei confronti delle imprese e delle famiglie, la mancata riscossione dei crediti nei confronti della Pubblica amministrazione, l’inefficienza del nostro mercato del lavoro nonché i costi sostenuti dalle imprese per il pagamento delle imposte.
«Fare impresa in Italia non significa soltanto assumersi i rischi connessi al libero mercato ma soprattutto doversi misurare con una burocrazia asfissiante e una tassazione eccessiva, che mortificano il lavoro e contribuiscono al declino economico del nostro Paese» dichiara l’imprenditore Massimo Blasoni, presidente del Centro studi ImpresaLavoro. «Per questo abbiamo deciso di ricordare, con un gioco che strappi almeno un sorriso amaro, i tanti ostacoli che decine di migliaia di imprenditori trovano ogni giorno sul proprio cammino. Di perdere facile con i nostri competitor europei non abbiamo più alcuna voglia».
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