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Turismo ambientale. Iniziano a delinearsi i percorsi delle cave naturalistiche nel Sud Est della Sicilia

INIZIANO A SUSCITARE GRANDE INTERESSE DA PARTE DI TURISTI E VISITASTORI I CIRCUITI DELLE CAVE ALL’INTERNO DEL PROGETTO “IBLEE VALLEYS CIRCUIT”, FINANZIATO DALLA REGIONE SICILIANA E PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE SUD. PROSSIMAMENTE SARANNO COINVOLTI ANCHE TOUR OPERATORS STRANIERI.

RAGUSA – In attesa di avviare il ciclo di seminari divulgativi durante i quali sarà presentato il progetto “Iblee Valleys Circuit”,  ovvero il Circuito delle Cave Iblee realizzato dall’associazione culturale Sud, cresce l’interesse di turisti e visitatori che hanno iniziato a conoscere l’iniziativa attraverso il web. Protagonista è il territorio ibleo e in particolare le caratteristiche cave che si snodano nella parte occidentale dell’Altopiano del Sud Est siciliano, tra le province di Ragusa e Siracusa. Cinque nello specifico gli ambiti comunali interessati: Ragusa, Ispica, Rosolini, Modica e Scicli. Lo scopo del progetto è quello di valorizzare e far fruire queste aree che per la loro formazione scientifica, naturalistica, ecologica ed ambientale rappresentano un grande laboratorio a cielo aperto, ma che sono anche simbolo di storia e cultura per la varietà e la molteplicità dei modi con cui l’uomo si è adattato ad esse e ne ha utilizzato le risorse. I circuiti delle cave saranno fruibili non solamente in estate e in primavera, ma anche nel periodo autunnale e invernale, così da godere delle temperature ideali per percorrere le valli e ammirare il fascino dei torrenti in piena che rappresentano la parte sostanziale della morfologia di queste zone. In particolare, i siti che potranno essere ammirati sono Cava d’Ispica, Cava dei servi, Cava Gisana, Conca a Grotta del salto, Cava Celone, Cava Santa Domenica, Cava della Misericordia, Cava Volpe, Cava del Paradiso, Cava Grande. Si tratta di meraviglie di origine antichissima, testimonianza della lenta e costante azione “creatrice” della natura. Gli altopiani infatti primitivamente costituivano ampi fondali sottomarini che successivamente, a causa di imponenti movimenti tettonici, si sono alzati costituendo appunto la Catena degli Iblei. Una testimonianza di ciò è data dalla diffusione di fossili marini all’interno delle rocce che sono costituiti prevalentemente da vari tipi di calcare, da argilla e da strati di selce spesso affioranti. La scarsa consistenza meccanica delle rocce calcaree e le grandi tensioni interne, causate dalle forze tettoniche di sollevamento, hanno inoltre prodotto un gran numero di fenditure nel terreno che col passare degli anni si sono accentuate per l’azione combinata degli agenti atmosferici e dell’acqua, formando le attuali cave. Il progetto nasce con l’intento di valorizzare le bellezze naturalistiche del territorio ibleo, in genere meta di un turismo più balneare e stagionale. Le cave, nate dall’azione erosiva delle acque fluviali e piovane sulle valli di roccia calcarea tipiche del territorio ibleo, rappresentano infatti un grande patrimonio ambientale e paesaggistico che però è spesso sconosciuto e poco apprezzato. Dopo un percorso di studio e di elaborazione del progetto, i circuiti saranno presentati agli stakeholder durante i seminari divulgati e con un educational di presentazione dei circuiti ad alcuni tour operators stranieri. L’iniziativa, finanziata dall’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana con risorse afferenti al Progetto d’Eccellenza “Itinerari per la valorizzazione del turismo naturalistico” (l. 296/2006), vede coinvolti dieci partner: i Comuni di Modica, di Rosolini e di Ispica, il Cirs – Centro ibleo di ricerche speleo-idrogeologiche di Ragusa, la Residenza Turistica Rurale “Casina di grotta di ferro” di Ragusa, l’ Agesind Viaggi Gruppo Etli Meditur srl di Catania, la Lory Viaggi di Ispica, l’Archeoclub d’Italia sede di Rosolini, la Società cooperativa L’isola di Scicli e Silva Suri di Ragusa.

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