Riprogettare il sistema di trasporti nelle valli alpine del Biellese. È questo il principale obiettivo del progetto europeo (sul programma Interreg Spazio Alpino) Astus (Alpine Smart Transport and Urbanism Strategies) che vede Uncem Piemonte partner con altri dieci soggetti istituzionali dellarco alpino. A Lione si è tenuta la conferenza di lancio del progetto, che è interamente dedicato alle reti di trasporto, alla mobilità sostenibile e a chiamata, allintermodalità, ai sistemi smart per collegare aree urbane ad alta intensità di sviluppo a quelle interne più complesse da raggiungere. La scorsa settimana, Uncem ha preso parte a Besancon, in Francia, al secondo meeting del progetto, presentando una serie di azioni possibili per rinnovare le reti dei trasporti nelle “aree a domanda debole”.
“Come per tutti i progetti europei, è richiesto a ciascun partner di individuare unarea pilota per ospitare incontri internazionali, per sperimentare politiche e azioni dei progetti, per definire priorità da riportare ai partner di altre Regioni UE. Le aree pilota di questo progetto saranno 17 di cinque Stati. Uncem, come area pilota, ha voluto individuare lUnione montana del Biellese orientale, con tutti i suoi Comuni. Una zona strategica, che ben potrà rispondere agli obiettivi del progetto”, spiega Paola Vercellotti, vicepresidente Uncem.
“Essere parte di progetti UE aiuta i territori biellesi in questo caso a definire opportunità di sviluppo socio-economico, proietta verso una dimensione europea – prosegue Vercellotti – agevola il confronto e lo scambio di idee, permette di conoscere Amministratori che come noi lavorano nelle terre alte e hanno come comune denominatore le Alpi”.
A Besancon, Uncem ha presentato in particolare le attività promosse con CSI Piemonte d’intesa con la Regione per la costruzione di sistemi di “trasporto a chiamata”, simili a Uber o BlaBlaCar. “Aree come l’Alta Langa già stanno sperimentando il Car Pooling, per migliorare i trasporti con reti intelligenti, su misura di giovani, terza età, pendolari e turisti – prosegue la vicepresidente Uncem – Possiamo lavorarci anche nel Biellese, promuovendo una forte interazione tra Comuni, dialogando con gli Amministratori locali, verificando modalità di risparmio e investimento per reti di mobilità parallele a quelle ordinarie. Di fatto, dobbiamo permettere, grazie anche al progetto Astus, che le buone pratiche europee possano essere declinate anche qui, nelle nostre Valli alpine, dove le difficoltà nella mobilità sono un impedimento per lo sviluppo e per la stabile residenza delle famiglie”.