22 Novembre 2024

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Unicredit. Sindacati in rivolta per la ventilata vendita del Credito su Pegno

COMUNICATO STAMPA
Credito su Pegno Unicredit:
Sindacati in rivolta, Unicredit faccia chiarezza.

Il Sindacato aveva già lanciato l’allarme da mesi. Il percorso di razionalizzazione e riorganizzazione del business voluta dall’Amministratore Delegato di Unicredit Jan Pierre Mustier interesserebbe anche il Credito su Pegno che sembrerebbe destinato ad essere ceduto alla casa d’aste austriaca Dorotheum. A quanto pare il dossier sarebbe ora all’esame del board di Piazza Gae Aulenti.
I Rappresentanti Sindacali Palermitani insorgono e criticano fortemente il silenzio dell’Azienda sull’operazione che vedrebbe l’interesse, ormai sempre più pressante, di Dorotheum che è la prima casa d’aste in Europa per giro d’affari con sede a Vienna e con circa 700 dipendenti, di cui 200 fuori dall’Austria, con una succursale a Milano.
“Non comprendiamo la mancanza di chiarezza di Unicredit – affermano Giuseppe Angelini, Gabriele Urzì, Elia Randazzo e Salvatore Li Castri, Dirigenti Sindacali rispettivamente FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL E UILCA. Parliamo di un settore che ammonta a circa 200 milioni di euro di impieghi, 35 filiali in tutta Italia e che solo a Palermo occupa 40 lavoratori che vivono una forte incertezza sul loro futuro lavorativo ormai da mesi da quando, cioe’, funzionari della Dorotheum hanno “visitato” le nostre strutture per visionare le nostre procedure lavorative”.
“Complice la crisi economica il credito su pegno è tornato di grande attualità – continuano i sindacalisti – soprattutto nella realtà palermitana e siciliana dove, spesso, il pegno rappresenta una forma veloce e senza eccessive formalità (fatte salve quelle tecniche e di legge) di accesso al credito per privati e professionisti con il vantaggio ulteriore che il credito su pegno non si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente, ma sul valore del bene dato in pegno”.
“Ci preoccupano non poco le ripercussioni sociali di una eventuale cessione del Pegno e le conseguenze negative per i circa 40 lavoratori addetti soltanto sulla piazza di Palermo, tanto più viste la problematiche che stanno interessando i lavoratori del comparto del recupero crediti oggi transitati a Do Bank realtà nella quale è stato necessario addirittura l’intervento delle Segreterie Nazionali per il pessimo clima aziendale che si è determinato. Al silenzio risponderemo con iniziative eclatanti.”

Palermo 20 ottobre 2017

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