CHIARAMONTE GULFI – Sarà il vescovo della Diocesi di Ragus, mons. Carmelo Cuttitta, a rendere onore, nella giornata di domani, alla Patrona e regina di Chiaramonte. E’ in programma martedì 12 aprile, infatti, la solennità liturgica dedicata a Maria Santissima di Gulfi, che è anche la giornata sacerdotale e la giornata dei forestali. Il presule presiederà la concelebrazione eucaristica delle 11 in Chiesa madre. Prima, però, alle 8, ci sarà il solenne scampanio in tutte le chiese. Alle 9 la santa messa e alle 9,30, nella chiesa del Salvatore, è fissato il raduno del clero diocesano e religioso della Diocesi con la preghiera dell’ora media e la meditazione. Quindi, a mezzogiorno, ancora lo scampanio in tutte le chiese per ricordare la celebrazione del giorno di festa. La giornata proseguirà alle 19 con la celebrazione eucaristica presieduta dal predicatore, Giovanni Matera op. La santa messa sarà trasmessa in diretta sulle frequenze di Radio Karis. Mercoledì 13 aprile, invece, è la giornata della discesa della Madonna, del ritorno nella sua “casa” naturale, il santuario. Alle 9 ci sarà la celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta dal rettore del santuario, don Giuseppe Burrafato. La messa sarà animata dai componenti del comitato e dai loro familiari. Alle 10 prenderà il via la processione dei simulacri del Patrono San Vito e del Protettore San Giovanni Battista verso le loro rispettive chiese. Alle 14,30, invece, comincerà il tradizionale “Cuncursu” per le vie di Chiaramonte a cui farà seguito il rito della Discesa della Madonna. Alle 19, al santuario, ci sarà la celebrazione eucaristica. Intanto, ieri, domenica, particolare partecipazione di fedeli ha fatto riscontrare la processione della reliquia della Madonna con la presenza delle confraternite, delle associazioni e dei movimenti ecclesiali presenti in città. A recare la reliquia padre Giovanni Meli. La festa del Sacro capello, in un tempo passato ma non molto lontano, era molto sentita da parte del ceto contadino. Ebbe origine, dicono le fonti, nel 1724 quando la reliquia fu portata, da Roma, dal parroco d’allora Felice Salinari. Dallo stesso anno si diede inizio, nella domenica successiva alla “salita”, alla processione della reliquia in questione. Un rito che continua ancora oggi.