La provincia di Ragusa a fianco di Catania e Siracusa, in un movimento a catena che punta a coinvolgere gli altri territori siciliani, consorziare le società di vertice e promuovere iniziative, anche eclatanti, per non fare scomparire la parola “sport” dalla nostra isola.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Fabio Nicosia:
Sono a fianco del Presidente dell’Orizzonte Catania Nello Russo e condivido la necessità di uno nuovo modo di fare sistema tra le società sportive per non soccombere di fronte ad una politica regionale sorda , che ha abbandonato i Comuni al proprio destino, senza fondi , impossibilitati a dare risposte concrete a chi ne ha bisogno e ha di fatto chiuso le province regionali, altri enti che fino a tre anni fa erogavano contributi a sostegno della pratica e delle manifestazioni sportive .
La scure dei tagli indiscriminati del governo regionale ha colpito drammaticamente anche lo sport: le risorse regionali destinate al sostegno dello attività sportive , ai centri di avviamento allo sport , alle società che militano nei campionati di vertice e all’organizzazione di manifestazioni negli ultimi tre anni, dal 2007 al 2013, hanno subito complessivamente tagli fino all’80-90%. Basti pensare che per il sostegno alla pratica sportiva 2014 è stato disposto un piano di riparto di 810 mila euro ( in media 300 euro alle società ammesse dopo severa selezione) . Peggio ancora : le società siciliane che militano nei vari campionati di Serie A e B, le stesse che girano l’Italia e l’Europa , ambasciatrici della nostra isola , pur gravate da bilanci con cifre a 5 zeri, ricevono dalla Regione rimborsi per 1000/2000 euro!
Quella che l’attuale classe dirigente regionale sta trascurando è una materia di grande importanza atteso che oggi i settori giovanili delle varie discipline sportive rappresentano la terza agenzia educativa dopo la famiglia e la scuola. Non è ammissibile che questi centri di socializzazione si abbandonino al proprio destino quando invece dovrebbero essere potenziati e sostenuti nella ricerca della qualità dell’offerta formativa e della sicurezza e confort dei luoghi di allenamento .
È deprecabile che non ci siano risorse reali ma sono elemosine !
Ed è ora che la classe politica se ne accorga e se ne faccia carico , i Vespri Siciliani sensibilizzeranno a questo , una vera rivoluzione nel settore che, oggi in Sicilia, significa semplicemente fare le cose normali , scrivere nell’agenda politica la parola sport anche in relazione alla cultura , al marketing territoriale , all’educazione alimentare.
Non ci sono invasori stranieri da cacciare, ma orecchie da forzare e aprire all’ascolto .
E’ necessaria una nuova legge ( da sostituire alle sfibrate e impoverite l.r. 8 e 31) che sostenga realmente le società sportive nelle loro varie espressioni , quelle di vertice per il loro valore assoluto e anche promozionale dell’immagine della Sicilia e quelle che impegnano migliaia di atleti nei campionati minori , quelle che lavorano con i Cas e che curano particolarmente i settori giovanili.
Un articolo di questa nuova legge deve tornare a prevedere la realizzazione di grandi eventi nazionali e internazionali, alcuni tradizionali , che abbinino lo spettacolo alla promozione sportiva e al marketing territoriale ; l’attuale legge 2 serve a pochissimo , le manifestazioni che vengono inserite nel calendario regionale ( cervellotica la griglia dei punteggi per l’ammissione , inesistenti i controlli durante gli eventi) registrano l’assegnazione del contributo regionale mesi dopo la fine delle stesse , che senso ha? Ancora una volta veniamo esclusi dal Giro d’Italia , una carovana che segna più di 2000 presenze al giorno , milioni di euro persi per i nostri operatori turistico-commerciali e nessuno ne parla , altro che partecipazione all’Expo o alle varie inutili fiere.
Contributi , impianti e convenzioni sono alla base del sistema. E’ necessario implementare la vetusta dotazione di impianti sportivi con un nuovo razionale piano per l’impiantistica sportiva siciliana. Si metta fine agli errori degli anni ’90 quando si misero in cantiere decine e decine di opere faraoniche ( palazzetti dello sport , velodromi, impianti di atletica leggera ) dai costi di gestione esorbitanti e inutili per l’utenza reale , spesso abbandonate all’incuria e al vandalismo prima di terminarne i lavori . Ci si orienti alle esigenze reali e non a quelle degli affari di mafia e appaltatori : impianti di gioco di quartiere , tensostrutture , palestre e piccoli palazzetti dello sport idonei allo svolgimento di gare e pubblici spettacoli con una capienza massima di 1000/ 1500 persone . Tutti gli impianti sportivi siciliani devono essere resi sicuri , attraverso la dotazione di un defibrillatore.
Dispiace anche che il CONI regionale , invece di rappresentare la cassa di amplificazione dei bisogni dello sport siciliano risulti appiattito sulle logiche “illogiche” del risparmio e dei tagli e senza alcuna progettualità concreta.
Per questi motivi è urgente la redazione della Carta dei Vespri Siciliani dello Sport ,un documento di forte rivendicazione, ma anche di proposta e programmazione che deve essere patrimonio di tutte le società sportive isolane che lo vorranno condividere e anche di sindaci e amministratori che la vorranno sottoscrivere.
FABIO NICOSIA