Vigili. Furlan: “Nessuna copertura agli assenteisti, ma a Renzi dico: servono i contratti non nuove leggi”
Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan sgombra il campo dall’ipotesi di una “copertura” dei vigili di Roma da parte della Cisl in una intervista pubblicata sul quotidiano “Avvenire”
Roma, 5 gennaio 2015 – “Nessuna difesa a prescindere. Si facciano le verifiche ed in base alle regole esistenti, si applichino le sanzioni per chi si fosse comportato in maniera scorretta”. Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan sgombra il campo dall’ipotesi di una “copertura” dei vigili di Roma da parte della Cisl in una intervista pubblicata oggi sul quotidiano “Avvenire”. Il leader Cisl a proposito del tweet del Premier Renzi sulla necessità di accelerare la riforma del Pubblico impiego dice di non vedere la necessità di nuove leggi in questo caso. “Ci sono già regole chiare in materia ed i dirigenti pubblici hanno a disposizione le armi per sanzionare i comportamenti scorretti. E soprattutto per evitare che si verifichino disagi ai cittadini. Certo, fa specie che facciano così rumore alcuni vigili, che lo confermeranno o meno le indagini interne, sono stati assenteisti e non le centinaia di migliaia di altri lavoratori pubblici che negli ospedali e in altri luoghi pubblici hanno lavorato il 31 dicembre o il 1° gennaio adempiendo al loro dovere e non solo. Gli episodi di malcostume, invece, sono il frutto anche di una chiusura del dialogo, di vertenze e situazioni lasciate incancrenire senza arrivare mai a un’intesa, come appunto accaduto per i vigili a Roma o per il trasporto pubblico”. E sul “no” all’estensione delle nuove regole sul licenziamento previste dal Jobs act anche al settore pubblico, Furlan ha precisato: “Lo ha detto anche il governo: il Jobs act si applica al settore privato, quello pubblico ha natura diversa e norme proprie, a partire dalle assunzioni per concorso. Se invece si vogliono comunque modificare le regole, il governo dovrebbe convocare un tavolo per discuterne. La sede ideale è il rinnovo del contratto del Pubblico impiego nelle sue due parti: normativa ed economica. Non è questo il momento di alimentare scontri ma di ricercare il dialogo. Per rilanciare il Paese occorre un patto sociale forte. Non mi pare che si discuta abbastanza di crescita e sviluppo che sono le vere priorità”.