Violenza di genere, ultimati i lavori della commissione d’inchiesta a palazzo Madama. La senatrice Padua: “ecco che cosa è emerso”
VIOLENZA DI GENERE E FEMMINICIDI, LA SENATRICE PADUA: “ULTIMATI I LAVORI DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA A PALAZZO MADAMA. POCHI I MAGISTRATI SPECIALIZZATI IN ALCUNI TRIBUNALI DEL NOSTRO PAESE”
“È stato un lavoro proficuo, da cui emerge che, se da una parte, il nostro Paese combatte con forza ed in modo crescente la violenza di genere e il fenomeno dei femminicidi, dall’altro c’è molto ancora da fare, sia dal punto di vista strettamente giudiziario che in tema di prevenzione”. È quanto ha dichiarato la senatrice Pd Venera Padua, componente della commissione di inchiesta su femminicidi e violenza di genere a Palazzo Madama. La commissione ha terminato martedì i propri lavori, con l’approvazione di una relazione conclusiva che ha ricevuto l’unanime assenso dai commissari.
“Un lavoro piuttosto intenso – continua Padua – sebbene il tempo a disposizione non sia stato molto. Nonostante questo, anche grazie alle moltissime audizioni svolte, siamo riusciti ad entrare pienamente nel vivo della tematica e dai nostri approfondimenti è emersa la presenza di elementi positivi, come il crescente numero di procedimenti penali che riguardano le forme di violenza sulle donne, e negativi, quale la presenza di pochi magistrati specializzati presso alcuni tribunali del nostro paese. Il lavoro svolto, tuttavia, servirà certamente al prossimo Parlamento e al futuro esecutivo come base per strutturare politiche di contrasto alla violenza di genere ancor più incisive. Uno dei rilievi su cui si dovrà necessariamente porre rimedio è il distacco che c’è tra procedimenti civili, penali e tribunale dei minorenni. Per tale ragione può accadere che un procedimento penale che si avvia a seguito di una denuncia per violenza domestica proceda del tutto staccato da quello di separazione e affidamento dei figli. Tale sconnessione implica, peraltro, la spiacevolissima conseguenza che una donna che ha subito una violenza debba essere sottoposta a più procedimenti giudiziari, ripercorrendo ogni volta in tribunale i traumi subiti, con tutte le conseguenze che ciò comporta sul piano emotivo e psicologico.
Indispensabile, infine, intervenire in tema di formazione, a tutti i livelli, per i componenti della nostra società civile, per far comprendere a quanti più possibile che il rispetto e l’amore verso una donna non possono in nessun caso trasformarsi e degenerare in forme di sopraffazione, violenza o sopruso”.