Vittoria. 25 Aprile, Di Falco: “Riflettere sul passato per costruire il futuro”
VITTORIA – In occasione del settantesimo anniversario della Liberazione, il Presidente del Consiglio comunale, Salvatore Di Falco, invita la città ad una riflessione.
“In questo anniversario della Liberazione dovremmo riflettere se settant’anni siano pochi per capire o molti per dimenticare. Credo che entrambe le affermazioni siano vere. I sacrifici umani che i partigiani italiani hanno compiuto per riportare la libertà e la democrazia nella nostra amata nazione non potranno mai essere dimenticati, perché se oggi viviamo, pur tra mille difficoltà, in un sistema politico in cui ciascuno può esprimere la propria opinione, può avviare la propria attività economica e può sperare in un futuro migliore è solo merito di questi uomini e donne coraggiosi fino all’offerta della propria vita. E mai tempo o periodo sarà utile per riflettere su ciò che la liberazione dalla dittatura fascista ha significato per chi ha combattuto e per chi, come le nostre generazioni, oggi ne gode i benefici. Allo stesso modo corriamo il rischio di dimenticare questo enorme martirio di vittime dell’ingiustizia fascista e della lotta antifascista. I segnali che la nostra comunità dà quotidianamente sono tanti e preoccupanti: dalle perplessità che oggi esprimiamo nell’accogliere chi scappa da regimi violenti e totalitari, dal tentativo di volere creare un sistema politico-economico che cerca di minare la democrazia italiana, alla difficoltà di dialogo fra idee diverse che spesso sconfina nella violenza. Non bisogna quindi lasciar cadere nell’oblio questa bellissima pagina di storia italiana. Bisogna essere orgogliosi delle lotte che si sono condotte per una società e per una nazione migliore e più evoluta, e non bisogna mai dire che la democrazia ormai è solida nella nostra nazione. Ogni ingiustizia perpetrata a danno dei più deboli ed ogni atteggiamento di falsa democrazia saranno il segnale che non è stato capito il grande insegnamento che ci hanno dato i partigiani italiani, siciliani e vittoriesi, ed al contempo il segnale che quell’insegnamento lo si vuole disconoscere ed annullare. E dunque, l’auspicio è che i settant’anni dell’anniversario della Liberazione e le cerimonie solenni servano a riflettere sul passato per costruire il nostro futuro”.