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Vittoria. Aiello “assalto scomposto a 10 giorni dal voto”.

Vittoria
27 settembre 2021
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Una mostruosa ingerenza nella vita della nostra comunità, in violazione della Legge che regola le attività degli amministratori in periodo elettorale. ( Artt. 38, 50, 141 T.U. Enti locali )
Al riparo da qualunque reale confronto politico, senza una concreta consultazione della cittadinanza e delle parti sociali, i Commissari del Comune hanno 30 giorni fa modificato ad
hoc lo statuto della “Vittoria Mercati”,
che noi abbiamo sempre considerato e definito un costoso carrozzone clientelare posto a carico dei cittadini e degli utenti del mercato. I Commissari del Comune, in conflitto con la natura particolare del mercato di Vittoria, che si distingue per essere un mercato alla produzione, statuito la recessione del Comune dalla titolarità di Ente gestore della struttura, per trasferire la stessa, in toto, alla società “Vittoria Mercati” a totale partecipazione del Comune ( 100%), per accreditare un disinvolto distacco della gestione reale del mercato da ogni richiesta di partecipazione politica e sociale al governo della struttura, che sta alla radice della nascita della struttura mercatale.
L’adesione a Italmercati è questione praticabile ma da concertare con tutte le parti sociali; non e’ una questione di rilevanza tecnica.
Il nuovo statuto del mercato e gli atti compiuti dai Commissari ignorano la Legge istitutiva del mercato di Vittoria, che è la Legge Regionale 34 del 1978, articolo 6.
I produttori, e non solo i produttori, tagliati ora fuori dalla valutazione di queste scelte, sono considerati dalla citata legge 34 , la parte primaria e giustificativa della istituzione e costruzione del mercato agricolo alla produzione di Vittoria.
Fatto sta, che dal 2005 nemmeno un euro della Regione è stato impegnato, per indolenza e per incapacita’, per arricchire o per la manutenzione delle strutture del mercato.
In sintesi, i Commissari hanno nei fatti operato una scelta non condivisa e sbagliata, che porterà nocumento e danno al mondo agricolo e commerciale dell’intera città, a parte ogni altra considerazione di convenienza a mantenere in vita un carrozzone inutile, improduttivo e clientelare come la “ Vittoria Mercati”. E’ noto in tutta la citta’ che parecchi dipendenti della stessa sono persone direttamente collegate al mondo opaco e clientelare del “politicame” vittoriese.
La decisione commissariale, e’ stata assunta in una città sciolta, che si appresta a votare fra poco più di 10 giorni. In questi giorni si è riversata, con iniziative costruite, ogni forma di pressione per impedire la nascita di dissenso esplicito sul provvedimento assunto di recessione del Comune, a favore di Vittoria Mercati.
Ho detto no in quel frangente e dico no ora nonostante lo sconcio delle sceneggiate elettorali, inscenate a uso e consumo di una prospettiva negativa per il destino del mercato di Vittoria, che appartiene a tutti, ai produttori e agli operatori, alla Città di Vittoria soprattutto, che non può essere scippata, a pochi giorni dal voto, del diritto di valutare questo tipo di scelte dentro le istituzioni democratiche, che stanno per insediarsi al Comune.
Perchè questa corsa? Perchè tanta fretta? Cosa si vuole difendere? Cosa si vuole impedire?
Dopo l’appalto settennale dei rifiuti per 52 milioni di euro, che ci condanna alla sporcizia per almeno 7 anni, ora ci piomba addosso questo stravolgimento istituzionale, politico e sociale del mercato.
No, non possiamo tacere. Il voto dei vittoriesi servirà anche per riportare democrazia al Comune, partecipazione e rispetto delle Istituzioni.

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