Vittoria. 12 giugno 2020
Era nell’aria da parecchio tempo, la decisione molto verosimilmente era stata assunta, ma l’ufficialità della notizia è di questi ultimi giorni. “Ciccio Aiello” candidato a sindaco della città che in questo momento viene definita da amici, nemici, locali e stranieri, a “pezzi”.
Quale sarà il compito di un sindaco, a parte la capacità politica, per riportare Vittoria agli splendori di un tempo ormai molto lontano? Lo abbiamo chiesto, in maniera provocatoria e sarcastica, allo stesso candidato. -Si dice che lei ha un Santo in paradiso, e secondo la stragrande maggioranza della gente, questo possa essere San Giovanni Battista, visto che lei stesso non fa altro che vantarsi, in ogni occasione, di essere un “Sangiovannaro doc” e che mai rinuncerebbe a questa etichetta che lei stesso si è appiccicata addosso. Si dice anche, considerando la data scelta per le votazioni: 4 ottobre, che per intercessione di San Giovanni, nei confronti di San Francesco, Patrono d’Italia, visto che lei si chiama Francesco, la data sia stata scelta in segno propiziatorio. Scherzi a parte, come si propone per questa sua candidatura? Molti sostengono che ha voglia di vendette.
Mi hanno chiesto e mi chiedono di candidarmi, non sono un quarantenne e non ho le forze fisiche di chi ha quell’età, ma la testa mi funziona e ho capito che non posso girare le spalle a questa città, la mia città, non l’ho mai fatto e non lo faccio nemmeno adesso. Le vendette dirette o trasversali, sono sempre state ipotizzate nei miei confronti, fino al punto da sostenere, nell’ultima competizione elettorale, che una mia eventuale elezione, avrebbe provocato la chiusura del mercato. Già questo è il sintomo di una paranoia che appartiene a chi racconta queste favolette, ma può un padre infierire contro il suo stesso figlio? Il mercato, e non solo, me lo lasci dire, è una delle mie creature in questa città; ma bando alle chiacchiere, la città è ridotta così come tutti voi la vedete, non ci sono termini di paragone con altri momenti passati, va presa dalle basi, risollevata e aiutata a riprendere a camminare, come se si trattasse di una persona che ha subito un grave trauma e deve essere riabilitata. Questo, se la gente che me lo ha chiesto, e anche l’altra, mi riferisco a tutta la gente che ha a cuore la sorte di Vittoria, mi darà il consenso elettorale, sarà il punto di partenza, anzi, di ripartenza, visto che oggi è un termine molto usato, di questa grande Vittoria. Il resto quanto prima, sarà disponibile per tutti, in un programma ambizioso, ma non mi riferisco ad ambizioni personali, non è tempo per ambizioni, vendette, ricatti, sogni irrealizzabili, programma che sarà stampato e distribuito. La città brucia, “chi ha acqua”, giusto per utilizzare un eufemismo, la lanci sul fuoco, non possiamo permetterci e permettere a nessuno, di danneggiare ulteriormente questo capolavoro di inventiva, iniziativa e produttività. Tutti abbiamo l’obbligo morale e civile di partecipare.- Laconico e frettoloso come non mai, il Ciccio vittoriese che torna in campo con più ardore di prima.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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