Vittoria. 22.04.2024
Spesso nella mia vita professionale giornalistica, a seguito di tragedie familiari che si sono concluse con il suicidio di qualcuno, ho sentito ripetere una filastrocca:vigliacco, si è suicidato perché non ha voluto affrontare ciò che la vita ci riserva. Nessun gesto violento contro gli altri o contro se stessi, può mai trovare una giustificazione plausibile, ma tacciare di vigliaccheria chi punta un’arma contro se stesso o si lancia nel vuoto, non è un gesto da vigliacco. Questo è il mio pensiero, in quanto sono convinto che uccidere un’altra persona non è manifestazione di coraggio, ma solo un imperdonabile gesto delinquenziale, mentre per farsi del male da soli, ci vuole una buona dose di coraggio.
Anche per questa storia che segue, ci vuole molto coraggio, sopratutto se a fare arrestare il figlio, è la mamma, la persona che lo ha tenuto in grembo per nove mesi e lo ha partorito provando un dolore, descritto tra i più importanti.
Bene ha fatto l’ufficio stampa del Questore Trombadore, a scrivere: madre coraggio.

“Madre coraggio denuncia il figlio violento. È accaduto a Vittoria, dove gli agenti del localw commissariato, hanno arrestato, a conclusione di un intervento in famiglia, in flagranza di reato, un giovane maggiorenne violento, già noto alle forze dell’ordine, indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia.
A seguito di una richiesta di aiuto, pervenuta in sala operativa, i poliziotti sono intervenuti per una lite in un’abitazione sita in Vittoria, dove una donna ha riferito di essere stata minacciata e aggredita dal proprio figlio convivente, a conclusione di una ripetuta e incessante richiesta di denaro contante che gli sarebbe servito presumibilmente per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
La donna, inoltre, ha raccontato ai poliziotti che i maltrattamenti si verificavano da diverso tempo e ha aggiunto che in più occasioni era stata vittima di violenze fisiche da parte del figlio.
Il giovane, già sottoposto a ben due misure cautelari personali per i reati di maltrattamenti in famiglia e rissa, in atto risultava sottoposto alla misura di prevenzione personale dell’avviso orale emesso dal Questore di Ragusa, Dott. Vincenzo Trombadore.
Il personale intervenuto, accertati i fatti, procedeva all’arresto in flagranza di reato.
Espletate le formalità di rito l’arrestato stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso altra abitazione, ubicata fuori provincia”.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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