Vittoria. 28 ottobre 2022
Da:Il Sole 24 Ore del 4 febbraio 2020.
Mafia e rifiuti: la DIA indica i problemi chiave.
di Alfredo De Girolamo
L’ultimo Rapporto semestrale (primi sei mesi 2019) della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) dedica un capitolo specifico a “Mafia e Rifiuti”. Le indagini dell’Antimafia hanno sempre segnalato una forte connessione fra le organizzazioni criminali nazionali e i reati ambientali, soprattutto nel settore dei rifiuti. Ma questa volta la DIA fa un passo in avanti, di estrema importanza.
Oltre a ricordare la quantità di indagini svolte nel semestre sull’argomento, ci fornisce un’analisi dei presupposti del fenomeno, del “brodo di coltura” strutturale in cui le organizzazioni mafiose prosperano. Per questo il rapporto è una lettura di estremo interesse per i decisori politici nazionali, regionali e locali: il messaggio della DIA è chiaro, occorre rimuovere alle basi le attività illecite, togliere, appunto, il “brodo di coltura”, oltre che reprimere.
La DIA è chiarissima, la mancanza di impianti è la causa della criminalità nel settore. Un richiamo forte ai decisori politici, che continuano a non vedere questo problema, a sognare “rifiuti zero” ed un’idea di economia circolare “senza impianti”, con rifiuti che evaporano nel mercato.
Mentre uno dei Giornali più qualificati d’Italia pubblica queste considerazioni del giornalista Alfredo De Girolamo, eccellente studioso del fenomeno, a Vittoria piombano le denunce penali nei confronti del primo cittadino, accusato di avere calunniato la ditta Tech e il suo amministratore.
In un post sulla sua pagina Facebook, il Sindaco ipotizzava “brogli” sulla gara che ha portato la ditta che adesso ha rinunciato all’incarico, all’interno del Comune. La ditta infatti, ha scritto a suo tempo Aiello, era l’unica concorrente che ha partecipato alla gara, aggiudicandosi un appalto milionario.
Ognuno ha diritto alla salvaguardia della propria dignità, ma un interrogativo ce lo dobbiamo porre: è alto il cielo o è bassa la terra? Mentre fonti autorevoli quali la Direzione Investigativa Antimafia accusano le ditte che si occupano di rifiuti di essere in odor di mafia, le Procure indagano i sindaci perché pongono dubbi sulle gare di appalto.
Auspichiamo che molto presto si possa fare luce su questo argomento a tinte fosche.