Vittoria. 27/01/2019
Vittoria è una città in trincea, e non solo per ciò che accade giorno dopo giorno senza alcuna reazione da parte di chi dovrebbe essere preposto alla tutela dell’ordine pubblico e alla sicurezza dei cittadini e della città, ma anche perchè le buche di cui sono piene le arterie urbane ed extraurbane, sono talmente profonde che sembrano vere e proprie trincee.
Ma andiamo per ordine, la città com’è tristemente noto, è in uno stato di abbandono che mai era
stato registrato, almeno negli ultimi 30 anni, le strade del centro storico, sono affollate, considerato che le attività commerciali chiudono i battenti sempre più frequentemente, esclusivamente da “orde” di giovinastri (nulla a che fare con la mafia o con la criminalità organizzata) che dettano legge, incutono timore, sporcano, aggrediscono, danneggiano opere pubbliche e private e chi più ne ha, più ne metta. Decine di denunce sono state inoltrate agli organi preposti, a partire dal Ministro degli Interni e giù a scendere fino ad arrivare ai commissari prefettizi. Sono trascorsi mesi, ma nessuno è mai intervenuto o ha ritenuto di dare le risposte che la gente chiede. Evidentemente l’impegno profuso per combattere altre “presunte” gravi violazioni, commesse da chi fugge dalla morte in cerca di un posto sicuro, distrae da tutto il resto, gli addetti ai lavori.
La piazza del Popolo è ormai una vera e propria piazza “della devastazione”, abbandonata alla sporcizia, all’incuria, all’inciviltà, agli escrementi dei cani e di migliaia di uccelli che affollano gli alberi che circondano quella che un tempo era il fiore all’occhiello della città.
Per fronteggiare il problema della piazza principale di Vittoria, si è dovuto fare carico un cittadino comune, ex assessore, Gino Cicciarella, che ha formato un Comitato per il recupero e la vivibilità della piazza stessa. Nei 14 punti descritti da Cicciarella, ci sono elencati altrettanti interventi più urgenti auspicati, ma siamo certi che anche questa richiesta resterà inevasa e farà parte del calderone di aria fritta in cui vengono riposte le domande dei cittadini.
La gente quotidianamente, a volte anche a distanza di poche ore nella stessa giornata, si rivolge a chi può dare voce a coloro i quali voce non hanno, i giornalisti, ma per correttezza e onestà intellettuale, devo ammettere, che la categoria, in questa città, ultimamente, o non viene presa in considerazione, o viene snobbata.
Questo è quello che registriamo ormai da tempo, questo è quello che accade anche a Scoglitti, frazione rivierasca di Vittoria, dove, solo per citare un unico esempio, ma ne potremmo descrivere centinaia, all’angolo tra la via Taranto e la via Trieste, arteria trafficata al massimo, si è riaperta una vera e propria voragine intorno a un tombino comunale; una buca così profonda, da potere provocare persino la morte a qualche sfortunato motociclista che dovesse finirci dentro. E che dire dell’area circostante il porto? Un vero e proprio letamaio. Insomma, un disastro che nessuno si sarebbe aspettato, considerato che in un Comune sciolto per infiltrazioni mafiose, le attenzioni delle Istituzioni dovrebbero essere triplicate per evitare la disaffezione totale dei cittadini nei confronti di chi è preposto ad amministrare.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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