Vittoria. CNA: Sospesa la chiusura della sede decentrata di Riscossione Sicilia
La Cna territoriale di Vittoria: Un bel successo ottenuto grazie alla determinazione di imprese e famiglie
Vittoria, 4 sett 2014 – “Ce l’abbiamo fatta. Quando le lotte si portano avanti con coscienziosità e sapendo, soprattutto, di potere contare su valide ragioni, che sono quelle delle piccole e medie imprese, oltre che delle famiglie, che giorno dopo giorno lottano strenuamente per potere andare avanti, allora non bisogna disperare. Perché prima o poi i risultati arrivano”. Lo dichiarano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe Santocono, e il responsabile organizzativo, Giorgio Stracquadanio, dopo avere appreso che il Governo regionale ha deciso di soprassedere, per il momento, alla chiusura delle sedi decentrate di Riscossione Sicilia, compresa quella di Vittoria, che si sarebbe dovuto concretizzare dal 14 settembre. “L’esecutivo isolano – aggiungono Santocono e Stracquadanio – ha impartito un preciso ordine di indirizzo a Riscossione Sicilia, società a quasi completa partecipazione regionale, chiedendo che nessun provvedimento, nella direzione della soppressione delle sedi periferiche, sia per ora assunto. In quanto occorrono approfondimenti. Non diciamo, quindi, di avere vinto completamente la battaglia ma è comunque un importante riconoscimento alle ragioni dei piccoli e medi imprenditori che, in una fase così complessa per il loro futuro, non avrebbe potuto sobbarcarsi un’altra situazione così pesante. Ringraziamo anche i deputati regionali che, raccogliendo il nostro appello, si sono impegnati in seconda commissione, quella tenutasi ieri, per fare valere le ragioni di un territorio, quello ibleo, ormai bistrattato. Il sit-in tenutosi nei giorni scorsi, voluto dalla nostra associazione di categoria e a cui hanno partecipato tutte le forze sociali della città, è stato emblematico circa il fatto di avere toccato un nervo scoperto. Ripetiamo: non cantiamo vittoria, che per la verità ha molti padri anche in parecchi sono illegittimi, ma il segnale che ci è arrivato è già di per sé molto significativo”.