MADONNA DELLE LACRIME A VITTORIA, I FESTEGGIAMENTI PROSEGUONO ANCHE NEL CORSO DI QUESTO FINE SETTIMANE SABATO LA PEREGRINATIO MARIAE. DON MARTORANA: “QUESTI MOMENTI L’OCCASIONE PER RISCOPRIRCI FAMIGLIA DI FAMIGLIE”
VITTORIA – Proseguono le iniziative nel contesto dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna delle Lacrime promossi in occasione del giubileo straordinario della Misericordia e del cinquantesimo anniversario dell’istituzione della parrocchia. Solenni festeggiamenti che vivranno il loro momento clou il 5 ottobre in occasione dell’arrivo del reliquiario delle lacrime della Madonna dal santuario di Siracusa. Intanto, il parroco, don Graziano Martorana, e i componenti del comitato dei festeggiamenti hanno organizzato un calendario di appuntamenti per fare in modo che questo straordinario momento possa essere coltivato nella maniera migliore dal punto di vista della spiritualità. In particolare, domani, venerdì 9 settembre, in via Fosse Ardeatine ci sarà la recita del Santo Rosario e la catechesi dal titolo “Maria sotto la croce: la donna della speranza” tenuta da don Salvatore Mallemi, parroco di San Francesco di Paola a Vittoria. A seguire si terrà una serata di fraternità a cura dei residenti del quartiere. Sabato 10 settembre, alle 19,30, è prevista la recita del Santo Rosario in via Fosse Ardeatine mentre alle 20 sarà celebrata la santa messa presieduta da don Enrico Arena. A seguire si terrà la Peregrinatio Mariae per le vie Fosse Ardeatine e Torino, nel tratto tra via Coria e via XXIV aprile, con l’arrivo presso la famiglia Petralia-Perucci. Domenica 11 settembre l’appuntamento è quello delle 9 con la santa messa in chiesa. Il parroco, don Martorana, sottolinea quale il senso delle iniziative promosse. “Siamo davvero grati al Signore – dice – per questi eventi di grazia nel corso dei quali avremo modo di riscoprire la nostra devozione alla Madonna delle Lacrime e potremo sentirci una comunità “famiglia” in cui “misericordia e verità” si incontreranno e “giustizia e pace” si baceranno. La gioia che vivremo dovrà essere occasione di riscoperta del nostro essere “famiglia di famiglie”, luogo in cui l’accoglienza, il perdono e la collaborazione devono superare sempre i limiti di chiusure, di astio e di solitudine che non si addicono ai cristiani”.